fbpx
Logo di MP DENTAL STUDIO - marchio registrato
Cerca
Close this search box.

Protesi fissa: meglio su 4 o 6 impianti dentali?

Protesi fissa: meglio su 4 o 6 impianti dentali?

Arrivare al punto di dover rimpiazzare tutti i denti di un’arcata non è mai una bella situazione da affrontare.

Oggi però, grazie a soluzioni come le protesi totali su impianti dentali, è possibile ritrovare un sorriso funzionale e dall’aspetto naturale.

Le persone interessate a questo tipo di riabilitazione, a volte mi chiedono: “Quanti impianti sono necessari per sostenere la mia protesi fissa?

Questa domanda spesso nasconde la speranza di dover mettere il minor numero di impianti possibile, in modo da risparmiare sul trattamento.

Purtroppo la questione non è così semplice. L’implantologia e l’anatomia hanno regole ben precise, che bisogna rispettare se l’obiettivo è ottenere una riabilitazione dentale duratura.

Con questo presupposto, cercherò quindi di rispondere alla domanda: “Sono meglio 4 o 6 impianti per la mia protesi fissa?

Protesi totale su 4 impianti

Protesi dentaria fissa su 4 impianti dentali

Il protocollo di riabilitazione fissa su 4 impianti (All on 4) fu inventato nel 2003 dal dottore portoghese Paulo Malò.

Secondo questa impostazione, gli impianti dovrebbero essere considerati come le 4 gambe che sostengono un ideale tavolo (la protesi dentaria).

Il successo di questo approccio è predicibile nell’immediato e nel corso del tempo solo a una condizione: che l’osso del paziente sia di qualità. Cosa significa?

Significa che, se l’obiettivo è applicare subito la protesi sugli impianti – il cosiddetto carico immediato – è indispensabile che l’osso sia duro e di dimensioni sufficienti.

Se questa condizione è presente, gli impianti possono raggiungere la cosiddetta stabilità primaria, che permette loro di integrarsi correttamente nel tessuto osseo.

E se invece l’osso è di scarsa qualità, come ci si comporta?

Protesi totale su 6 impianti

Protesi dentaria fissa su 6 impianti dentali

In alcune situazioni, per esempio nell’arcata dentale superiore, l’osso ha volumi e densità insufficienti per mantenere stabili gli impianti al suo interno.

Un po’ perché ci sono 2 cavità d’aria che occupano spazio (i seni mascellari), un po’ perché la mascella di natura è un osso tenero, a differenza della mandibola.

Malò, consapevole di questi limiti anatomici, realizzò un nuovo protocollo basato su 6 impianti dentali (All on 6), dedicato a queste particolari situazioni.

Quindi, secondo questo approccio, in tutti i casi in cui non c’è abbastanza quantità e qualità d’osso, è necessario mettere 6 impianti.

Ad ogni modo, deve sempre essere presente la stabilità primaria degli impianti, affinché sia possibile eseguire il carico immediato.

Meglio tanti o pochi impianti?

Qualche anno fa conobbi Malò di persona e gli domandai: “Non è meglio mettere tanti impianti, invece che pochi?”

Lui mi rispose che l’osso è un organo permaloso, che non è contento di essere bucherellato per poter inserire delle radici artificiali (gli impianti) al suo interno.

È una filosofia condivisibile, soprattutto nei pazienti in età avanzata, con un’aspettativa di vita non lunghissima e con patologie che impongono un approccio poco invasivo.

Tuttavia, a mio avviso non tiene in considerazione alcuni eventi negativi che possono accadere. Per esempio?

Se io mettessi una protesi su 4 impianti e dopo un po’ perdessi una di queste 4 “gambe” – per colpa di infezioni o traumi – il mio “tavolo” farebbe fatica a rimanere stabile.

A quel punto dovrei inserire un nuovo impianto, rifare il lavoro implanto-protesico da capo o scegliere un altro tipo di protesi, come quelle mobili supportate da impianti.

La mia idea è che una riabilitazione protesica dovrebbe durare il più a lungo possibile: perciò, credo che inserire più di 4 impianti sia in ogni caso più corretto (quando possibile).

Riabilitazioni su 2 o 3 impianti

Protesi dentaria fissa su 3 impianti dentali

Ammetto che negli ultimi 5-6 anni alcuni studi dentistici hanno cominciato a proporre protesi dentarie supportate da soli 3 impianti, a volte anche 2.

Non sono contrario alle innovazioni (anzi) e non posso dire a priori che queste nuove soluzioni non siano efficaci.

Tuttavia, è oggettivo che non esistano ancora studi a lungo termine che garantiscano l’affidabilità di queste soluzioni “light”.

Inoltre, rimane il problema che ho evidenziato prima: la protesi come farebbe a reggersi nel caso restassero solo 1 o 2 impianti?

Questi approcci, secondo me, hanno senso in situazioni estreme. Ad esempio, quando il paziente – per motivi di salute – richiede un intervento implantologico non invasivo per ottenere una protesi fissa su impianti.

Mi riferisco in particolare ai pazienti gravemente cardiopatici, o con gravi atrofie oppure che hanno subito trattamenti per tumori.

Conclusioni

Quindi, alla domanda iniziale “Quanti impianti dovrei mettere per la mia protesi fissa totale?”, la mia risposta è: dipende.

La verità è che non si può dare una risposta standard: d’altronde noi – come studio dentistico – non fabbrichiamo tavoli, ma protesi dentarie su misura.

E questo presuppone un’analisi approfondita, condotta con le più moderne tecnologie di implantologia digitale, e che considerino età, situazione ossea del paziente, tipo di protesi e tanti altri fattori.

In ogni caso, quello che consiglio sempre ai miei pazienti è di puntare alla massima qualità. Più ci si avvicina all’ideale, più il lavoro protesico durerà a lungo.

Quello che dovresti chiederti, quindi, non è tanto “quanti impianti dovrei mettere?”, bensì “qual è la soluzione che mi può permettere di avere un bel sorriso, masticare bene e – soprattutto – migliorare la qualità della mia vita?“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi articolo: