Negli ultimi anni Invisalign è diventata la soluzione preferita da chi ha bisogno di raddrizzare i propri denti in modo efficace, ma senza farlo notare.
Considerati i vantaggi che offre ai pazienti, è ormai un trattamento abbastanza diffuso tra gli studi dentistici di un certo livello.
Eppure, esistono ancora delle resistenze verso questa tecnica, da parte di alcuni ortodontisti che continuano a consigliare ai propri pazienti l’ortodonzia tradizionale.
Come si spiega il loro comportamento? Capiamolo in questo articolo.
Mentalità dell’ortodontista
Invisalign, come tutte le altre tecniche odontoiatriche, ha bisogno di un periodo di apprendimento teorico e pratico da parte dell’ortodontista.
Purtroppo alcuni professionisti fanno fatica a passare a nuove sistematiche, soprattutto se quelle che conoscono già funzionano bene.
Un medico di solito decide di adottare una nuova tecnica solo se percepisce che – rispetto alla precedente – questa è più:
- efficace: ovvero se offre migliori risultati, maggior comfort e minori complicazioni;
- efficiente: cioè se garantisce risultati soddisfacenti in un tempo inferiore rispetto all’altra;
- economica: se è meno costosa dell’altro sistema, a parità di efficacia ed efficienza.
Se questa percezione manca, allora il professionista difficilmente farà lo sforzo di apprendere una tecnica nuova come Invisalign.
Sforzo intellettuale maggiore
Il trattamento con allineatori trasparenti deve essere pianificato nei minimi dettagli, ancora prima di iniziare la terapia alla poltrona. Un fattore che impegna molto l’ortodontista.
I trattamenti classici, invece, sono più lineari. Si fa la diagnosi, poi il piano di trattamento, si sceglie l’apparecchiatura e quindi la si adatta in base alle reazioni che avvengono in bocca del paziente.
Al contrario, Invisalign, richiede una pignoleria estrema, ancora prima di cominciare il trattamento vero e proprio.
Da un lato ha il vantaggio di ridurre la parte manuale alla poltrona, ma dall’altro richiede all’ortodontista una concentrazione elevata fin dall’inizio.
E non tutti sono disposti a sostenere questo stress fisico e intellettivo.
Scarsa fiducia nella tecnica
La terza barriera che impedisce ad alcuni ortodontisti di utilizzare questa tecnica è la scarsa fiducia verso di essa.
Ogni medico quando si approccia a una nuova sistematica, all’inizio è pervaso dai dubbi: “Funzionerà? Non ho abbastanza esperienza. I miei pazienti saranno soddisfatti dei risultati?”
Se il professionista non riesce a sciogliere questi nodi al più presto, in poco tempo tenderà ad abbandonare l’idea di imparare la sistematica.
Questa scarsa fiducia dipende anche dal fatto che Invisalign è una tecnica relativamente giovane (1999), per cui non ha un’ampia letteratura alle spalle come le tecniche ortodontiche classiche, che esistono dagli anni ’50.
Il caso specifico
A volte il problema non dipende dalla scarsa volontà del medico di adottare una nuova tecnica, ma dai limiti della stessa.
Invisalign è efficace in molti casi di disallineamento dentale e osseo, come il morso crociato, i denti sporgenti, l’affollamento dentale, l’agenesia e tanti altri ancora.
Tuttavia, non è in grado di risolvere qualsiasi malocclusione. In alcuni casi, infatti, l’ortodontista vorrebbe utilizzarlo, ma non può, perché sarebbe inefficace.
Per esempio, di fronte a malocclusioni molto accentuate, come il palato stretto grave e dei denti troppo sporgenti, il professionista è costretto a ricorrere a tecniche miste.
Questi trattamenti ibridi prevedono l’integrazione di Invisalign con altri dispositivi ortodontici classici, come apparecchi fissi e miniviti.
In alcuni casi, per evitare di complicare la vita a sé e al paziente, l’ortodontista non propone il trattamento con allineatori, ma consiglia di scegliere l’ortodonzia tradizionale.
Per approfondire: “Quando non si può usare Invisalign?“
Conclusioni
Abbiamo visto le 4 ragioni per cui alcuni ortodontisti non consigliano Invisalign come metodo per raddrizzare i denti disallineati.
Se è vero che a volte questo sistema è inefficace, nella maggior parte dei casi sono gli odontoiatri che si rivelano un po’ resistenti al cambiamento.
Dal canto mio, ho creduto in questa tecnica fin dai suoi albori, tanto che già dal 2002 mi sono accreditato come provider ufficiale Invisalign.
Il punto è che oggi le esigenze estetiche dei pazienti sono molto più alte rispetto al passato.
Per questo, credo sia un dovere dell’ortodontista offrire le soluzioni più estetiche e meno invasive disponibili sul mercato.
E Invisalign è un punto di riferimento da questo punto di vista.
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