Impianti dentali in zona estetica: perché valutare l’osso prima di inserirli?

Hai un dente malato nella parte anteriore della bocca e hai bisogno di rimpiazzarlo? Il modo migliore per farlo è tramite un impianto dentale, una piccola radice artificiale che offre la stessa funzionalità di un dente naturale. Oggi questo intervento è piuttosto semplice, ma alcuni dentisti lo sottovalutano, dimenticandosi di valutare tutti i fattori che possono determinare la buona riuscita dell’operazione. Uno dei parametri più importanti da studiare prima di inserire un impianto in una zona estetica è la quantità e la qualità di osso disponibile. È fondamentale che il medico a cui ti affiderai esegua questa valutazione ancora prima di estrarre il tuo dente malato. Perché? Perché valutare l’osso prima dell’estrazione Nel nostro studio dentistico analizziamo sempre l’osso che accoglierà l’impianto prima di togliere il dente da rimpiazzare. Questo perché così possiamo comprendere se c’è osso a sufficienza per inserire l’impianto subito dopo aver estratto il dente malato. Al contrario, se non ce n’è abbastanza, l’analisi preventiva ci permette di programmare un intervento per preservare l’alveolo. Vediamo in dettaglio come ci comportiamo in questi 2 diversi casi: 1. Impianto dentale quando manca osso Se la nostra valutazione ci suggerisce che l’osso non è in grado di sostenere il futuro impianto, possiamo decidere di avviare un intervento di preservazione dell’alveolo. Di cosa si tratta? Tolto il dente, puliamo e decontaminiamo la zona dell’estrazione e – nel punto che accoglieva il dente – innestiamo dell’osso sintetico. Fatto questo, ti forniamo una protesi provvisoria, in attesa che il biomateriale innestato si integri nel tuo osso naturale. Al termine del processo di rigenerazione, l’osso sarà diventato più denso e voluminoso di prima, consentendoci così di inserire l’impianto dentale senza problemi. Per approfondire: Impianti dentali quando manca osso: è possibile metterli? 2. Impianto dentale quando c’è osso sufficiente Se la valutazione preventiva ci mostra che hai osso a sufficienza, allora saremo in grado di inserire l’impianto appena dopo aver estratto il tuo dente guasto. A volte, però, anche se l’osso è in quantità tale da permettere all’impianto di integrarsi, potrebbe essere insufficiente per garantire un’ottima resa estetica. Devi sapere che nella zona anteriore della bocca ogni piccolo difetto diventa molto evidente: quindi, se non hai osso in abbondanza, i tuoi interlocutori potrebbero notarlo. Anche in questi casi l’analisi pre-estrazione si rivela efficace. Grazie ad essa, infatti, possiamo sapere che – per ottenere un’estetica soddisfacente – dovremo innestare un po’ d’osso sintetico. Questo garantirà alle tue gengive di mantenere lo stesso spessore che avevano prima dell’estrazione, donando a esse un aspetto armonioso e sano anche dopo l’intervento. Inserire un impianto dopo tanto tempo dall’estrazione In MP Dental Studio ci capita di accogliere pazienti che hanno perso i propri denti in zona estetica da diversi anni, ma che non hanno provveduto a sostituirli subito con degli impianti. Questi casi sono più complessi del normale, perché nella parte anteriore della dentatura l’osso si assottiglia molto velocemente nel corso del tempo. Per questo motivo, la situazione di questi pazienti va studiata ancora più accuratamente, per valutare: la presenza o meno di osso sufficiente per eseguire l’intervento; l’entità del difetto osseo; la necessità di rigenerazioni ossee o innesti gengivali. Come eseguire un’analisi dettagliata pre-implantologia Finora abbiamo cercato di capire perché è importante valutare la quantità e la qualità dell’osso presente prima di estrarre i denti malati. Ora ci concentreremo sulle migliori modalità con cui condurre quest’analisi. Quali sono gli strumenti che ci permettono di stabilire con precisione come dovremo comportarci dopo l’estrazione? Nel nostro centro dentistico utilizziamo tecnologie come lo studio fotografico digitale, le radiografie 3D e l’impronta digitale, con le quali possiamo visualizzare il difetto osseo in 3 dimensioni e ordinare così un innesto su misura (quando necessario). Un tempo questo processo era più artigianale e invasivo, perché prevedeva una serie di incisioni necessarie per comprendere l’entità del problema. Oggi, invece, con il digitale possiamo preparare degli innesti ossei personalizzati e sapere a priori se c’è anche bisogno di ricoprire la zona con innesti gengivali o altro per garantire un’ottima resa estetica. 3 vantaggi dell’implantologia digitale Di per sé le tecnologie digitali non riducono la complessità degli interventi, ma li rende molto più personalizzati rispetto a una volta. In generale, possiamo individuare 3 vantaggi che queste moderne tecnologie possono offrirti: riducono i traumi e quindi l’invasività degli interventi, perché le incisioni vengono fatte solo nelle zone in cui c’è reale necessità; riducono i tempi alla poltrona, perché se devi fare meno interventi, di conseguenza passerai meno tempo in sala operatoria; attraverso modelli digitali e concreti (analogici), ti permettono di capire con precisione quale sarà il risultato estetico e funzionale del lavoro implanto-protesico. Prof. a c. Jamal Makarati
Ortodonzia nei bambini: come rendere facile un intervento difficile

Hai già portato tuo figlio dal dentista per la sua prima visita ortodontica? Se non l’hai ancora fatto, devi sapere che il momento migliore per sottoporlo a un controllo è non oltre i 7 anni d’età. Infatti, solo entro questo arco temporale è possibile individuare e correggere in modo efficace possibili problemi estetici e funzionali del suo sorriso (malocclusioni). Intervenire presto significa anche dare la possibilità al dentista di suddividere il suo problema in tanti piccoli interventi, per renderlo più facile da trattare e quindi da affrontare per il tuo piccolo. Si tratta di un approccio che si ispira alle strategie politiche e militari dell’antichità e che si rivela efficace anche nel delicato ambito dell’ortodonzia. Il metodo divide et impera Uno dei motivi per cui gli Antichi Romani riuscirono a conquistare gran parte del mondo allora conosciuto fu grazie alla strategia del divide et impera, ovvero “dividi e comanda”. La loro tecnica consisteva nel mettere i popoli soggiogati gli uni contro gli altri, per evitare che si alleassero tra loro e rovesciassero il dominio romano. Questo approccio è stato poi utilizzato altre volte nel corso dei secoli e tuttora viene applicato in ambiti diversi da quello politico-militare. L’idea di dividere in piccole parti un problema all’apparenza insormontabile si può applicare con successo anche all’ambito dell’ortodonzia precoce. In che modo? Dividere le malocclusioni in piccoli interventi Mettiamo il caso che tu un giorno decida di portare il tuo bambino di 6 anni nel nostro studio per sottoporlo alla sua prima visita ortodontica. Dopo i dovuti esami, scopriamo che soffre di una malocclusione grave – ad esempio un morso crociato con morso profondo – per cui l’intervento per risolverlo risulterebbe complesso. Per fortuna, tuo figlio non ha ancora tutti i suoi denti permanenti e quindi siamo in grado di spezzare la terapia in tanti piccoli interventi, rendendo il suo caso da complesso a mediamente difficile. Per prima cosa, iniziamo a trattare il morso crociato e – una volta risolto – ci occupiamo di correggere il morso profondo. Quello che abbiamo appena ipotizzato è uno scenario positivo, ovvero quello che succederebbe se portassi tuo figlio dal dentista nei tempi raccomandati. Quali sarebbero invece le conseguenze se ti attardassi a farlo visitare da un’ortodontista? Le conseguenze di agire troppo tardi Nel caso perdessi tempo e decidessi di sottoporre il tuo bambino a una visita ortodontica quando è ormai un adolescente (12-13) anni, il trattamento potrebbe risultare: poco efficace: dopo mesi o anni di trattamenti la sua malocclusione potrebbe non essere del tutto risolta. Questo perché, spesso, abbiamo già ottenuto una crescita ossea importante. più invasivo: perché potremmo dover estrarre alcuni suoi denti, se non ci fosse spazio sufficiente per allinearli. più lungo nel tempo: se non lavoriamo su ossa già modificate, il nostro intervento sarà un compromesso, che può allungare la durata del trattamento. È davvero un peccato costringere un ragazzino a interventi dentali impegnativi, soprattutto sapendo che con una terapia tempestiva si possono raggiungere risultati migliori e senza grosse difficoltà. Per tutte queste ragioni, il nostro consiglio è di non perdere altro tempo e di portare il prima possibile tuo figlio nel nostro studio per una visita precoce. Ortodonzia precoce in MP DENTAL STUDIO L’idea di suddividere il trattamento di una malocclusione è la base del nostro metodo di lavoro applicato all’ortodonzia. Ma come si svolge in concreto il trattamento che donerà al tuo bambino un sorriso bello da vedere e funzionale per masticare e parlare? Alla sua prima visita, lo sottoponiamo a una serie di radiografie, fotografie e all’impronta digitale, che ci permettono di individuare possibili malocclusioni. Nel caso non rilevassimo nulla di anomalo, programmiamo insieme a te alcuni appuntamenti per monitorare lo sviluppo della sua bocca e del suo viso. Se invece individuiamo un problema, dopo aver analizzato i dati raccolti, progettiamo una terapia personalizzata, volta a guidare la crescita delle sue basi ossee e dei denti. Per correggere la maggior parte delle malocclusioni ci affidiamo agli allineatori trasparenti, una sorta di apparecchi quasi invisibili che risolvono i disallineamenti senza dare nell’occhio. Sono i dispositivi ideali per i bambini, dal momento che esercitano forze leggere e costanti per allineare i denti, senza quindi causare fastidi o dolori. Un altro vantaggio è che possono essere rimossi quando tuo figlio mangia e si lava i denti: in questo modo sarà molto semplice per lui mantenere una buona igiene orale.
Abitudini viziate nei bambini: come correggerle con l’ortodonzia precoce

Lo sviluppo del volto e della dentatura del bambino possono essere condizionati non solo da fattori genetici, ma anche da cause esterne. Le abitudini viziate sono comportamenti che – se protratti nel tempo – possono alterare la crescita di ossa e denti, creando problemi estetici e difficoltà nel parlare. Correggere questi comportamenti quando il bambino è ancora piccolo permette di evitare di sottoporlo in futuro a terapie lunghe e complesse, che spesso si rivelano inefficaci. Scopriamo insieme quali sono le abitudini viziate più diffuse e i vantaggi di correggerle in una fase precoce. Quali sono le abitudini viziate principali? I principali comportamenti che possono incidere sull’allineamento futuro dei denti di tuo figlio sono 3: deglutizione atipica; succhiamento del pollice; respirazione con la bocca. 1. Deglutizione atipica Quando deglutiamo, ci viene naturale chiudere i denti e le labbra, spingendo al contempo la lingua in avanti. È un comportamento a cui non facciamo neanche caso, ma che apprendiamo già da neonati, ancora prima di avere i denti. Durante l’allattamento, infatti, impariamo che – posizionando la lingua in avanti – si crea un sigillo che impedisce all’aria di entrare nel nostro stomaco. Per questo motivo, quando deglutiamo – se abbiamo spazio tra i denti – tendiamo naturalmente a spingere la lingua in avanti, alla ricerca inconsapevole del sigillo. È ciò che accade ai pazienti con morso aperto anteriore, una malocclusione che impedisce agli incisivi superiori di andare a contatto con quelli superiori. Quando deglutiscono, queste persone tendono ad appoggiare la lingua nello spazio che si è creato e per questo hanno alcune difficoltà a pronunciare correttamente alcune parole. 2. Succhiamento del pollice o del ciuccio Per il bambino succhiare il pollice è un’azione fisiologica, visto che può essere osservata già nell’embrione dopo 14 settimane dal concepimento. Il dito e il ciuccio sono una fonte di grande tranquillità e sicurezza nei suoi primi anni di vita, ma può creare problemi nello sviluppo scheletrico, se protratta oltre il dovuto. Quest’abitudine viziata dovrebbe essere interrotta entro i 2 anni d’età, perché altrimenti può alterare la forma delle arcate dentali e delle ossa mascellari in crescita. Infatti, i bambini che mantengono questo comportamento possono soffrire di malocclusioni nella parte posteriore della bocca e uno spostamento in avanti degli incisivi superiori. 3. Respirazione con la bocca Anche respirare con la bocca (invece che con il naso) può favorire lo sviluppo di malocclusioni dentali e scheletriche. La respirazione orale è spesso frequente nei bambini che hanno un viso e uno spazio rino-faringeo stretti e allungati ed è favorito dall’ingrossamento di adenoidi e tonsille. La malocclusione più frequente in questi persone è il morso crociato laterale posteriore: in pratica, i denti dell’arcata superiore si chiudono dietro a quelli inferiori (o al loro interno). Questa alterato equilibrio nella postura mandibolare può provocare difficoltà nel parlare e nel masticare, per cui è importante intervenire per correggerlo. Come correggere le abitudini viziate Il modo migliore per risolvere questi comportamenti alterati nel bambino è tramite un approccio sinergico, che coinvolga figure come pediatri, ortodontisti, psicologi e logopedisti. Il nostro obiettivo, in quanto specialisti in ortodonzia, è di correggere il mal posizionamento di ossa e denti e interrompere il circolo vizioso che alimenta le malocclusioni scheletriche. Per esempio, se tuo figlio ha un morso aperto, la sua lingua percepirà dello spazio in cui naturalmente si adagia (vedi sopra). Grazie a una terapia ortodontica mirata – attraverso allineatori trasparenti e altri apparecchi specifici – riusciamo a guidare la crescita di ossa e denti, in modo da “ingabbiare” la sua lingua un po’ più indietro nella bocca. Così facendo, la rieduchiamo e la abituiamo a mantenere una posizione più corretta. Abitudini viziate: quando intervenire Correggere le abitudini viziate non basta: è il momento in cui si interviene a fare la vera differenza. Se intercettiamo e risolviamo il problema quando tuo figlio ha al massimo 6-7 anni, abbiamo ancora il tempo di guidare la crescita delle sue strutture scheletriche nei successivi 5-6 anni. In questo modo riusciamo a risolvere il problema in modo più radicale, perché la lingua ha tutto il tempo per rieducarsi e acquisire una funzione corretta. Al contrario, se individuiamo alcune abitudini viziate quando ha già 14 anni, le cose si complicano molto. Devi considerare che tuo figlio ha spinto in avanti la lingua per 14 anni, quindi anche se chiudiamo lo spazio tra i denti, sarà molto difficile abituarlo a tenere la lingua al suo posto. Agire presto, invece, ci permette di dare il tempo alle strutture ossee e dentali colpite da malocclusione di adattarsi a una funzione corretta. Prof. Jamal Makarati
Soffri di bruxismo? Perché risolverlo prima di mettere un impianto

Circa 1 italiano su 3 soffre di bruxismo, ovvero la tendenza a digrignare i denti, che può provocare disturbi come dolori alla mandibola, mal di testa e usura dei denti. È una condizione che si rivela problematica anche per chi ha bisogno di rimpiazzare un dente mancante o malato con un impianto dentale. Se anche tu digrigni i denti e ti devi sottoporre a un intervento di implantologia, devi assicurarti che il tuo dentista abbia prima intercettato e risolto il tuo problema di bruxismo. In caso contrario, il risultato estetico della tua riabilitazione potrebbe essere molto diverso di come te lo aspettavi: scopri perché in questo articolo. Mettere gli impianti con il bruxismo Cosa succede se decidi di riabilitare il tuo sorriso con un impianto senza prima aver risolto il tuo problema di digrignamento? Le conseguenze di questa decisione dipendono molto dal tipo di corona che hai scelto di far applicare sulla radice artificiale dal tuo dentista: Corona di materiale della stessa durezza dei denti Se hai optato di mettere una corona con una durezza simile a quella dei tuoi denti naturali (come la ceramica), questa con il tempo potrebbe rompersi. Quando la corona si frattura, molti pazienti pazienti si allarmano, ma in realtà è la situazione meno grave che può succedere da un punto di vista estetico. Infatti, per risolverla, basta realizzare una nuova corona dentale e poi applicare un bite sull’ arcata per proteggerla dal digrignamento. Corona di materiale più duro dei denti Il discorso si complica se la corona che hai scelto per il tuo impianto è di un materiale più duro del resto dei tuoi denti. Infatti, con il passare del tempo, lo sfregamento farà ridurre l’altezza e la dimensione dei tuoi denti naturali, mentre la corona artificiale rimarrà quasi intatta. E questo è un problema da un punto di vista funzionale ed estetico, perché innesca una serie di disequilibri su tutta la tua dentatura. I denti servono per masticare: quando questi percepiscono che si sta creando troppo spazio in senso verticale, faranno di tutto per compensare la presenza di questo vuoto. Nella disperata ricerca di un equilibrio che ti permetta di masticare adeguatamente, la tua bocca crea 2 problemi principali: nei settori della bocca dove non c’è l’impianto, i denti dell’arcata superiore e di quella inferiore si consumano allo stesso modo. Il problema è che tenderanno a estrudere, ovvero a uscire dalla gengiva, alterando il proprio livello. se hai una corona dura, l’impianto rimarrà fermo al suo posto (perché inchiodato all’osso), ma il suo dente antagonista – quello nell’arcata opposta – si consumerà molto più degli altri denti e tenderà a uscire molto dalla sua sede. Come potrai immaginare, questa situazione crea un grave slivellamento dei denti, colpendo negativamente la resa estetica della tua riabilitazione implanto-protesica. Cosa si può fare – quindi – per evitare che tutto questo accada? Valutazione preventiva delle parafunzioni Prima di eseguire l’intervento di implantologia, il tuo dentista dovrebbe eseguire un’analisi approfondita di diversi fattori che possono incidere sul risultato estetico della tua riabilitazione. Uno degli aspetti che in MP DENTAL STUDIO valutiamo è proprio la presenza di eventuali parafunzioni come il bruxismo. Grazie a tecnologie come l’impronta digitale e le radiografie tridimensionali riusciamo ad analizzare in dettaglio la tua masticazione, in modo da individuare e intercettare il digrignamento. In questo modo possiamo: evitare eventuali fratture delle tue future corone dentarie; intercettare un’usura anomala di tutti gli altri tuoi denti e uno slivellamento di essi. Diffida di chi ti mette l’impianto a cuor leggero Negli ultimi anni, l’implantologia dentale è diventata un intervento più semplice e confortevole, grazie ai nuovi sistemi digitali come Smart Implant®. Questo però non significa che sia un’operazione da sottovalutare, soprattutto da parte del medico che si occupa di posizionare gli impianti. Il nostro consiglio, quindi, è di non affidarti a chi ti vuole mettere un impianto a cuor leggero: non basta avere osso a sufficienza per ottenere un risultato soddisfacente. Come abbiamo visto, progettare un intervento – in particolare in una zona visibile della bocca – deve necessariamente prevedere uno studio a 360 gradi di tutti gli aspetti funzionali ed estetici che possono determinare la riuscita o meno del lavoro implanto-protesico. Prof. Jamal Makarati
Impianti dentali in zona estetica: l’importanza dello spazio

Se ti manca un dente (o stai per perderlo) nella parte anteriore della tua bocca, la soluzione migliore per rimpiazzarlo è attraverso un impianto dentale. Grazie a questa piccola radice artificiale, infatti, puoi restituire al tuo sorriso un’estetica e una funzionalità pari – o superiori – a quelle che avevi prima. Tuttavia, per ottenere un risultato soddisfacente, il dentista che ti metterà l’impianto dovrà valutare attentamente diversi fattori essenziali. Tra questi, dovrà analizzare la larghezza dello spazio in cui inserire l’impianto, per assicurarsi che il tuo futuro dente si armonizzi al meglio all’interno della dentatura. In questo articolo scoprirai tutti i fattori per cui è così importante studiare la quantità di spazio edentulo (senza denti) disponibile. Problemi di spazio Quanto spazio c’è per inserire l’impianto e la corona su di esso? Questa è una delle domande a cui ogni implantologo dovrebbe rispondere prima di eseguire un intervento di implantologia. La questione dello spazio edentulo deve sempre essere considerata in rapporto a 2 problemi: la dimensione di denti e arcate dentali; il tempo trascorso da quando il paziente ha perso il dente. Il primo problema dipende da cosa Madre Natura ha scelto di offrirgli, mentre il secondo dipende da una sua eventuale negligenza: 1. Dimensione di denti e arcate Se ti manca un solo dente e tutti gli altri sono molto spaziati (diastemati) tra loro, sarà più difficile rimpiazzarlo in modo soddisfacente. Perché? Perché la gran quantità di spazio metterà in evidenza l’impianto inserito, rendendo più visibili eventuali difetti come il materiale della radice o le gengive sottili. Al contrario, se hai denti accavallati – quindi senza spazio tra loro – sarà più facile far “perdere nel mucchio” l’impianto, nascondendo le possibili pecche estetiche. Di contro, però, l’accavallamento renderà più difficile l’igiene orale, accorciando la durata nel tempo dell’impianto. 2. Il tempo trascorso senza denti Se hai tolto il tuo dente malato diversi anni fa, probabilmente i denti vicini alla zona dell’estrazione si saranno spostati nel tentativo di chiudere lo spazio rimasto. In questa situazione, sarà più difficile progettare un nuovo dente dalla dimensione ideale, ovvero in modo che abbia un’estetica soddisfacente. Per farti un esempio concreto, anni fa ho dovuto estrarre 4 denti malati a un mio paziente, il quale, tuttavia, non aveva voluto rimpiazzarli subito. Dopo 10 anni è tornato da me per mettere degli impianti, ma ormai i denti vicini allo spazio si erano spostati a tal punto che sembrava avesse perso 3 denti (e non 4). Senza un’analisi accurata, quindi, la soluzione a cui sarei arrivato sarebbe stata di mettergli 3 nuovi denti. Così facendo, però, avrei rischiato di dover realizzare dei denti troppo larghi, per cercare di coprire tutto lo spazio disponibile. Ecco perché è fondamentale eseguire uno studio dettagliato a priori dello spazio in cui verranno inserite la radice e la corona dentale. Per approfondire: “Ti manca un dente da più di 1 anno? Ecco cosa rischi“ Ti mancano 1 o più denti? Altri 2 fattori importanti da valutare sono: il numero di denti che hai perso; quanti ne devi rimpiazzare. Se, per esempio, ti manca solo 1 dente, la valutazione che dobbiamo fare sarà semplice, perché tutta la nostra attenzione sarà rivolta solo su di esso. Se invece te ne mancano 2 o più, la situazione sarà più complicata, perché saremo chiamati a cercare di riprodurre ciò che Madre Natura aveva pensato per te. A questo punto, però, ti chiederai: come si svolge in concreto questa analisi dello spazio in cui mancano i denti? Lo studio digitale dello spazio L’implantologia dentale negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Oggi, grazie all’aiuto delle tecnologie digitali, analizzare l’impatto estetico di una riabilitazione implanto-protesica è molto più preciso del passato. In MP DENTAL STUDIO progettiamo il tuo intervento nei minimi dettagli al computer, prima di operare effettivamente su di te. Per farlo, ti sottoponiamo a 3 esami: un studio fotografico, l’impronta digitale e una radiografia dai quali otteniamo diverse immagini della tua bocca e del tuo volto. Poi, tramite dei software, riusciamo a combinare queste immagini in modo da ottenere un modello tridimensionale del tuo volto. Su questo modello eseguiamo quindi una simulazione – detta ceratura diagnostica virtuale – della forma ideale che i tuoi denti futuri dovranno avere. In questo modo, possiamo capire se lo spazio in cui ti mancano i denti è sufficiente per accogliere questi denti ideali. Per saperne di più sul nostro sistema implantologico digitale, scarica la guida dedicata o prenota una visita nel nostro studio.
Morso crociato: cos’è e perché correggerlo al più presto

Il morso crociato è un problema di allineamento dentale che impedisce alla dentatura di chiudersi in modo corretto. È una condizione che peggiora l’estetica del sorriso e che incide negativamente sulla masticazione e le articolazioni. Per fortuna, una specifica terapia ortodontica può risolvere senza problemi questa malocclusione: l’importante è eseguirla con il giusto tempismo. In questo articolo approfondiremo quindi cos’è il morso crociato, quali conseguenze comporta, quando e come risolverlo. Cos’è il morso crociato Il morso crociato (o inverso) è una condizione dentale che si verifica quando i denti dell’arcata superiore si chiudono dietro ai denti inferiori o al loro interno. Normalmente, invece, l’arcata superiore dovrebbe contornare quella inferiore, proprio come un coperchio che chiude una scatola. In base alla zona della bocca in cui si sviluppa, il morso incrociato può essere di 2 tipi: anteriore o posteriore, a seconda se incide sui denti frontali o nella parte posteriore della bocca; laterale o bilaterale, nel senso che può verificarsi solo da una parte della bocca o da entrambi i lati. Cause Il morso crociato è provocato da fattori dentali o scheletrici, che possono dipendere da cause genetiche o di circostanza. Se, per esempio, qualcuno nella tua famiglia ha già sofferto questa malocclusione, è possibile che anche tuo figlio possa svilupparla. Altre volte, invece, il morso inverso può svilupparsi per colpa di alcune abitudini viziate. Se, infatti, tuo figlio ha l’abitudine di respirare con la bocca o succhiarsi il pollice, potrebbe essere più predisposto a questa condizione. Conseguenze del morso crociato Correggere il morso crociato non è obbligatorio. Tuttavia, in MP DENTAL STUDIO consigliamo sempre ai genitori dei nostri piccoli pazienti di risolverlo al più presto. Questo perché le conseguenze di questa malocclusione non sono solo estetiche, ma anche funzionali. In che senso? Ad esempio, il morso incrociato crea degli squilibri nella postura della mandibola, per cui crea nel paziente delle difficoltà nel masticare e nel parlare. Ne risente anche l’igiene orale, perché rende difficile spazzolare bene i denti disallineati, tra i quali si deposita facilmente la placca. L’accumulo di batteri favorisce le carie, le infiammazioni gengivali e la parodontite, che con il tempo può far cadere i denti prematuramente. Soffre anche l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), che a causa del morso inverso si sviluppa in maniera asimmetrica e si usura, favorendo l’insorgenza di artrosi. Infine, il morso inverso può predisporre il bambino a problemi respiratori, russamento e apnee notturne. Questo perché il palato fa parte del pavimento delle fosse nasali e quindi – se è stretto – lo sono anche i corridoi in cui l’aria affluisce. Quando intervenire? Il momento migliore per intervenire e correggere il morso crociato è entro gli 11-12 anni d’età (al massimo). Perché? Per capirlo, facciamo un passo indietro. Ciò che di solito determina il morso crociato è un palato troppo stretto. Al palato si collegano le due ossa della mascella (una destra e una sinistra), attraverso una sutura, una specie di cerniera a zip. Questa sutura non si chiude (calcifica) fino agli 11-13 anni d’età, per cui se interveniamo entro questo arco temporale, possiamo aprire la “zip” e allargare le ossa mascellari. Di conseguenza, più è precoce il trattamento ortodontico è più sarà facile aprire la sutura, perché in questa fase le ossa del bambino sono più flessibili. Se invece decidi di sottoporre tuo figlio alla terapia quando è già un adolescente, non sarà più possibile estendere la larghezza delle basi ossee. A quel punto, l’unico modo per fare spazio ai denti dell’arcata superiore sarà quello di estrarne alcuni. Un’eventualità che siamo sicuri tu voglia evitare. Al contrario, se decidi di intervenire in tempo, tuo figlio avrà 2 vantaggi: un risultato predicibile e stabile nel tempo; una ridotta necessità di togliere alcuni denti. Per approfondire: “Prima visita ortodontica da bambini: a che età farla?“ Come correggere il morso crociato? Se decidi di intervenire entro i 12 anni di età, possiamo correggere il morso crociato di tuo figlio grazie a dei dispositivi ortodontici. Alla prima visita di tuo figlio nel nostro studio, lo sottoponiamo a una serie di esami radiografici che ci consentono di identificare la malocclusione e la sua gravità. Analizzati i dati, formuliamo una terapia su misura, con l’obiettivo di allargare le sue basi ossee e farle crescere in modo corretto. Grazie a un dispositivo detto espansore del palato rapido – che va incollato sulla superficie dei denti – riusciamo ad aprire gradualmente la sua sutura mascellare. Poi, attraverso speciali allineatori trasparenti, favoriamo una crescita ordinata dei suoi denti, in modo che si posizionino in modo uniforme sull’ampiezza dell’arcata. Visita la nostra pagina dedicata al nostro sistema ortodontico o prenota la prima visita ortodontica di tuo figlio in MP DENTAL STUDIO.
Ortodonzia nei bambini: i vantaggi per la crescita ossea

Hai già portato il tuo bambino dal dentista per la sua prima visita ortodontica? Il periodo migliore per farlo è non oltre i 7 anni d’età, perché solo entro questa finestra temporale è possibile individuare e correggere alcuni tipi di malocclusione. Uno dei maggiori vantaggi di un intervento ortodontico precoce è la possibilità di ottenere una crescita ossea massimale. Cosa significa? Crescita ossea massimale L’80% della crescita delle ossa mandibolari avviene entro i 13 anni. Ciò significa che se tuo figlio ha la mandibola un po’ stretta, il momento migliore per correggerla è intorno ai 7-8 anni. Così facendo, infatti, avremo 3-5 anni di tempo nei quali potremo favorire – attraverso particolari dispositivi ortodontici – una crescita corretta delle ossa mascellari. L’arco di tempo a nostra disposizione, inoltre, ci consente di reintervenire nel caso la malocclusione si ripresenti, o per dare un’ulteriore spinta alla crescita ossea. Avviare il tuo bambino a una terapia ortodontica in tenera età ci consente quindi di: risolvere la sua eventuale malocclusione scheletrica; monitorarla durante la crescita per intervenire di nuovo (se ce ne fosse bisogno). Gli svantaggi di iniziare troppo tardi Intervenire tempestivamente con una terapia ortodontica mirata è molto importante. Se decidi di correggere la malocclusione scheletrica di tuo figlio troppo tardi (oltre i 13 anni), a quel punto l’unico modo per correggerla sarà attraverso la chirurgia. Di per sé, non c’è nulla di male in questo tipo di interventi. In alcuni Paesi è la prassi dare la precedenza agli interventi chirurgici, per andare subito a colpo sicuro. Ma è un peccato dover sottoporre un ragazzino a un’operazione così impegnativa, quando con una terapia ortodontica precoce è possibile raggiungere gli stessi risultati ma in modo meno invasivo. Vantaggi anche sulla crescita dei denti Un altro vantaggio di un intervento ortodontico precoce è la possibilità di orientare la crescita dei denti del tuo bambino per consentirgli di avere in futuro un bel sorriso. Oggi, infatti, l’esigenza dei pazienti non è solo quella di avere un sorriso sano, ma anche dei denti belli da vedere. Per esperienza personale, spesso la motivazione primaria dei genitori che avviano i propri figli all’ortodonzia non è di natura funzionale, ma estetica. Anche se non lo ammetteranno mai, si concentrano sull’aspetto futuro della dentatura dei propri bambini, più che sui problemi masticatori o articolari che una malocclusione può causare. Per fortuna, i trattamenti ortodontici precoci possono accontentare sia le ragioni estetiche che quelle funzionali. Digitalizzazione del sorriso In MP DENTAL STUDIO abbiamo a disposizione alcuni software avanzati che ci permettono di stabilire con esattezza come dovrebbe essere il sorriso ideale di tuo figlio. Tramite tecnologie come l’impronta digitale, scannerizziamo il suo volto e la sua bocca, ottenendo un modello 3D per studiare la migliore forma possibile per la sua arcata. In questo modo, possiamo guidare la crescita futura dei denti di tuo figlio, in modo che raggiungano una posizione che li renda universalmente gradevoli alla vista. Siamo sicuri che la tua maggiore preoccupazione è proteggere e migliorare la salute orale di tuo figlio. Ma se oltre a questo, possiamo anche guidare la crescita, l’eruzione e il posizionamento dei suoi denti in modo che abbia un bel sorriso, non crediamo sia una cattiva idea. Per approfondire: “Qual è il tuo sorriso ideale? Te lo dice un software“ Migliore comunicazione con i genitori La digitalizzazione dell’ortodonzia ha migliorato anche la comunicazione con i piccoli pazienti e i genitori, per renderli più consapevoli di come sviluppa la terapia. Tramite il modello 3D della bocca di tuo figlio, possiamo mostrarti com’è la sua situazione attuale e come potrebbe diventare se interveniamo per correggere la malocclusione. Allo stesso tempo, possiamo farti vedere come si svilupperebbe il suo sorriso nel caso decidessi di sottoporlo a una terapia ortodontica precoce. È come se avessimo la macchina del tempo, con la quale possiamo vedere le sorti della sua dentatura e correggerle in tempo per evitare problemi funzionali ed estetici. Queste simulazioni virtuali hanno 2 vantaggi: da un lato ti permettono di prendere le decisioni per tuo figlio con maggiore cognizione di causa. dall’altro noi possiamo programmare la crescita delle sue arcate dentali in modo che i denti escano nella posizione corretta. Visita la pagina dedicata al nostro sistema ortodontico e scarica la guida e i prezzi dei trattamenti. Oppure, prenota ora la prima visita ortodontica per tuo figlio.
Impianti in zona estetica: perché studiare forma e posizione dei denti

Ti manca un dente in una zona estetica della tua bocca e hai intenzione di sostituirlo con un impianto dentale? Se è così, il dentista a cui ti affiderai dovrà valutare attentamente la forma e la posizione dei tuoi denti e dell’impianto che inserirà. Sottovalutare questi aspetti, infatti, può compromettere il successo estetico della tua riabilitazione e farti rimanere insoddisfatto del risultato. In questo articolo capiremo perché questi elementi sono così importanti quando si programma l’inserimento di un impianto in una zona visibile della bocca. Forma dei denti La forma dei denti che devi rimpiazzare è un elemento di vitale importanza all’interno di un lavoro implanto-protesico. Devi sapere che i denti degli esseri umani possono avere 2 forme: squadrata o triangolare. Se hai denti triangolari, il punto in cui si toccano tra loro (punto di contatto) sarà molto distante dalla gengiva, rendendo così la tua riabilitazione più complessa. Questo perché, quando l’odontotecnico riprodurrà la forma triangolare nel tuo nuovo dente, potrebbe formarsi un inestetismo detto “triangolo nero”. Si tratta di una zona scura, situata tra il punto di contatto tra i denti e la gengiva, che può dare al tuo sorriso un aspetto più “vecchio”. Come risolviamo questa situazione in MP DENTAL STUDIO? Se devi sostituire un dente triangolare, possiamo consigliarti di modificare la forma dei tuoi denti vicini, attraverso piccole ricostruzioni. In questo modo, facciamo sì che il punto di contatto sia il più vicino possibile alla gengiva e i triangoli neri siano molto ridotti. Queste valutazioni le facciamo sempre a priori, per assicurarci che la resa estetica della tua riabilitazione ti soddisfi il più possibile. Ti avviseremo per tempo anche nel caso ci fosse bisogno di fare delle ricostruzioni additive o interventi chirurgici come rigenerazioni ossee o innesti gengivali. Tutto ciò è possibile perché eseguiamo uno studio approfondito con fotografie intra ed extra orali, radiografie tridimensionali e l’impronta digitale, ce ci permettono di valutare tutti questi aspetti legati alla forma dei denti. Posizione del dente Oltre alla forma dei denti, anche la loro posizione può fare la differenza. Ad esempio, il dente che devi riabilitare potrebbe far parte di un gruppo di denti accavallati o spaziati tra loro. Conoscere nel dettaglio la posizione di questi denti prima di intervenire, ci consente di capire il livello di difficoltà da affrontare per riabilitare il tuo sorriso. Denti spaziati Se hai i denti spaziati tra loro (diastemati) e vuoi mantenere questa situazione anche nella riabilitazione protesica, devi sapere che tutto ciò che è vicino all’impianto darà subito nell’occhio. Sarà un po’ come mettere un quadro dai colori vivaci al centro di una parete bianca. Di conseguenza, tutti i possibili difetti condizionati da fattori come gengive sottili o tipi di materiale saranno molto visibili. Denti accavallati Se hai i denti accavallati e ti interessa mantenerli anche dopo aver inserito l’impianto, probabilmente avrai maggiori difficoltà nel mantenere un’ottima igiene orale. E questo potrebbe accorciare la durata negli anni della tua riabilitazione su impianti. Per questa ragione, il nostro team potrebbe consigliarti di sottoporti a una terapia ortodontica prima di procedere con la progettazione dell’impianto. In questo modo, potremo raddrizzare i tuoi denti disallineati, permettendoti di mantenere un’eccellente pulizia una volta che avremo inserito l’impianto. Per queste valutazioni, l’impronta digitale risulta preziosa, perché ci permette di studiare non solo il modo in cui mastichi, ma anche la posizione del tuo nuovo dente e quanto impatterà sull’aspetto del tuo sorriso. Posizione del dente nell’arcata Tutti i nostri denti nella nostra bocca sono posizionati all’interno di 2 arcate, quella superiore e quella inferiore. Di solito, le persone possono avere 2 tipi diversi di arcata, una arrotondata e l’altra più affusolata: arcata arrotondata: è un’arcata avvolgente, nella quale i denti riempiono completamente il sorriso. arcata affusolata: le persone con questo tipo di arcata mostrano lateralmente i cosiddetti “corridoi neri“. In pratica, quando sorridono, si vedono solo i denti in mezzo al loro sorriso e di lato si scorgono delle zone d’ombra, che invecchiano l’aspetto della dentatura. La posizione dei denti nell’arcata è quindi un fattore molto importante da valutare. Se per esempio dobbiamo rimpiazzare un dente in un’arcata affusolata – per quanto il nuovo dente possa essere fatto a regola d’arte – poi all’interno di un sorriso spento renderà certamente meno. Linea del sorriso Non incide solo la posizione del dente da rimpiazzare nell’arcata, ma anche quanto esponi la tua dentatura in senso verticale. Cosa significa? Alcune persone, quando sorridono mostrano solo parte dei propri denti superiori. Altre, invece, fanno vedere i denti nella loro interezza. Altre persone ancora mostrano non solo tutti i denti superiori, ma anche buona parte della propria gengiva: è il cosiddetto sorriso gengivale. Anche questi sono fattori che possono facilitare o complicare la tua riabilitazione estetica su impianti dentali. Se per esempio hai un sorriso molto esposto, il tuo nuovo dente e le sue strutture di supporto risulteranno molto evidenti, mettendo in luce ogni piccolo difetto. I tuoi interlocutori vedranno chiaramente la zona dove è inserito l’impianto, la gengiva che lo circonda e la zona dell’osso che lo supporta. Valutando a priori tutti questi fattori, possiamo arrivare anche al punto di sconsigliarti di ripristinare il tuo sorriso con gli impianti dentali. Per un sorriso gengivale, infatti, potrebbe essere più efficace un ponte o dei restauri adesivi, più adatti a risolvere questo difetto anatomico. Un altra strada che possiamo consigliarti è di rivolgerti a un chirurgo maxillo-facciale, un parodontologo o un ortodontista, che limitino il danno di queste esposizioni accentuate. Conclusioni In questo articolo abbiamo compreso quanto sia importante valutare le caratteristiche dei denti prima di iniziare un trattamento di implantologia. In MP DENTAL STUDIO valutiamo sempre a priori tutti questi fattori e li discutiamo con i nostri pazienti nel modo più chiaro possibile. Solo in questo modo, infatti, ci assicuriamo che chi deve compiere un passo così delicato sia consapevole di ciò a cui va incontro.
Morso profondo: cos’è e come si corregge?

Mal di testa, dolori alla mandibola, difficoltà ad aprire e chiudere la bocca… sono solo alcune delle conseguenze che il morso profondo può provocare. Si tratta di uno dei problemi ortodontici più noti, ma di cui spesso si sottovalutano i possibili effetti negativi sulle articolazioni. In questo articolo capiremo nel dettaglio cos’è il morso profondo, quali problemi può causare e quando è più opportuno correggerlo. Cos’è il morso profondo Il morso profondo – detto anche morso chiuso o coperto – è una malocclusione che si verifica quando i denti incisivi dell’arcata superiore coprono del tutto (o quasi) quelli dell’arcata inferiore. Di solito, ne soffrono le persone che hanno una mandibola piccola. In questa situazione, infatti, i denti superiori crescono verso il basso e all’indietro, nel tentativo di andare a contatto con l’arcata inferiore. Ne risulta che – in certi casi – i denti inferiori possono arrivare a toccare la gengiva rivolta verso il palato degli incisivi inferiori, provocando dei traumi ai tessuti parodontali. Morso profondo: conseguenze Oltre ai traumi al parodonto, il morso profondo determina alcune evidenti conseguenze a livello estetico. Chi ne soffre, infatti, può presentare un sorriso gengivale, un rapporto naso-mento ridotto o avere una piega tra il labbro inferiore e il mento. Il morso profondo può provocare alcuni problemi anche all’articolazione temporo-mandibolare (ATM), una struttura essenziale, perché ci permette di muovere la mandibola. A causa della malocclusione, questa articolazione non cresce bene e ciò può predisporre a dolori alla mandibola, difficoltà ad aprire e chiudere la bocca, mal di testa e torcicollo. Nei casi più seri, il morso profondo può essere anche responsabile della dislocazione del disco articolare. Di cosa si tratta? Ogni articolazione è composta da un osso mobile e un altro osso fisso: tra queste due ossa si interpone un cuscinetto di cartilagine, detto menisco o disco articolare. Nel caso del morso profondo, l’articolazione non è ben formata e quindi il menisco che dovrebbe proteggerla potrebbe non riuscire a separare le due ossa quando si aprono e si chiudono. Questa condizione, detta dislocazione, può predisporre il paziente a soffrire di artrosi, per cui è importante intervenire con una terapia ortodontica o gnatologica correttiva. Correzione del morso profondo Come si corregge i morso profondo? Come tutte le altre malocclusioni, non esiste una soluzione unica che vada bene per tutti i casi. In particolare, la differenza la farà l’età del paziente, ovvero se è un bambino o un adulto. Morso profondo da bambini In MP DENTAL STUDIO, consigliamo ai genitori di portarci i propri figli quando hanno ancora un’età tra i 6 e i 9 anni. Perché? Perché se riusciamo a intercettare il morso profondo in una fase precoce, possiamo consentire ai denti superiori di crescere adeguatamente. Intervenire a questa età ci permette di iniziare una terapia ortodontica durante lo sviluppo delle ossa del bambino. Questo renderà il trattamento meno invasivo e più efficace rispetto a una terapia da adulti. Morso profondo in età adulta Se il morso profondo non viene diagnosticato e corretto da bambini, sarà comunque possibile intervenire anche da adulti. Tuttavia, il procedimento per correggere la malocclusione sarà certamente più lungo e complesso, perché ormai la struttura ossea sarà del tutto formata. Apparecchio per morso profondo La scelta del giusto apparecchio da usare per correggere il morso profondo dipende da diversi fattori. Nel nostro studio, quando possibile, proponiamo ai nostri pazienti gli allineatori Invisalign: una serie di mascherine trasparenti rimovibili, che spostano gradualmente i denti in modo efficace, comodo e discreto. Nei bambini, gli allineatori ci consentono di controllare la crescita dei denti superiori, in modo che non blocchino la mandibola. Quest’ultima, non essendo più ingabbiata dall’arcata superiore, riesce ad avanzare, sbloccando così l’articolazione temporo-mandibolare. Gli allineatori trasparenti possono avere successo anche durante l’adolescenza o in età adulta, ma con qualche svantaggio in più: durante gli anni i problemi fisici potrebbero aggravarsi; il trattamento potrebbe essere più complesso e invasivo; il risultato estetico e funzionale potrebbe non essere ottimale. Se sei interessato a correggere il morso profondo, visita le nostre pagine dedicate all’ortodonzia invisibile per adulti e per bambini, oppure prenota una prima visita in MP DENTAL STUDIO.
4 aspetti da valutare prima di mettere un impianto in zona estetica

Hai bisogno di rimpiazzare un dente malato in una zona molto visibile della tua bocca? Posizionare un impianto dentale in una parte così estetica ha bisogno di uno studio accurato che spesso non tutti gli studi dentistici eseguono. Il chirurgo che farà l’intervento, infatti, dovrà valutare almeno 12 fattori importanti che possono incidere sulla riuscita dell’implantologia a 360 gradi. In questo articolo scopriremo 4 di questi fattori e come li affrontiamo nel nostro studio per assicurarci di soddisfare le aspettative estetiche dei nostri pazienti. Impianti in zona estetica: 4 fattori da considerare 1. L’impatto delle infezioni Se stai perdendo (o hai già perso) un dente è perché forse esso è stato colpito da carie distruenti o da piorrea, che hanno causato un’infezione irreversibile. Questa infezione ti avrà probabilmente fatto perdere un po’ d’osso e (forse) anche della gengiva, modificando così la struttura che accoglierà il futuro impianto. Pur in una situazione così difficile, l’obiettivo del nostro team è di restituire un risultato estetico che si avvicini il più possibile alla forma e alla posizione del dente naturale prima che subisse questa malattia. 2. Il colore della struttura implanto-protesica Un altro problema che il nostro staff medico deve risolvere riguarda le il colore della struttura implanto-protesica che rimpiazzerà il tuo dente. La radice naturale dei denti è di colore giallo scuro ed è inserita nell’osso, che è bianco/giallo. Gli impianti dentali, invece, di solito sono in titanio, un materiale scuro che – in determinati pazienti – potrebbe trasparire al di sotto della gengiva. Se per esempio il tuo osso o la tua gengiva sono molto sottili, la radice artificiale (o la struttura a essa collegata) potrebbe notarsi nella zona più superficiale. Per risolvere questo problema, di solito proponiamo al paziente una protesi su impianti in zirconia o zirconia-ceramica, materiali chiari che si avvicinano al colore della radice dei denti. Se questa riabilitazione protesica non fosse possibile, proponiamo in alternativa degli interventi per aumentare lo spessore dei tessuti ossei e/o gengivali. In questo modo, sarà più difficile notare la presenza dell’impianto al di sotto della gengiva. 3. La presenza di altre riabilitazioni Un altro aspetto che valutiamo nel progettare un impianto in zona estetica è l’impatto di eventuali riabilitazioni vicine alla zona in cui dovremo intervenire. Infatti, se in passato hai compiuto dei restauri come otturazioni e corone nel sito dove inseriremo l’impianto, il lavoro che dovremo compiere sarà molto più semplice. Perché? Perché, se vogliamo ottenere il massimo risultato estetico, possiamo anche decidere di modificare i tuoi restauri preesistenti, per armonizzarli al nuovo impianto inserito. Poniamo il caso che tu abbia 2 faccette un po’ datate nella zona vicina a dove dovremo mettere l’impianto. In questo caso, possiamo valutare di rifare da zero questi restauri, in modo che il loro colore e la loro forma siano in armonia con la corona dell’impianto che inseriremo. Al contrario, se per tua fortuna avessi dei denti perfettamente sani nell’arcata in cui dobbiamo intervenire, questo ci impegnerebbe a eseguire chirurgie più sofisticate. Per esempio, potremmo ricorrere a operazioni come innesti gengivali e ossei o a ortodonzie per allineare i denti, in modo da avvicinarci all’estetica che Madre Natura ha donato agli altri tuoi denti. 4. L’anatomia dell’osso Prima di eseguire l’intervento di implantologia, il nostro team valuta attentamente le caratteristiche anatomiche dell’osso in cui inseriremo l’impianto. Queste, infatti, spesso condizionano il punto in cui dovrà essere inserito l’impianto e l’impatto estetico risultante. Ad esempio, se l’osso che riceverà l’impianto è molto sottile (in gergo “a lama di coltello”), il nostro medico potrebbe essere costretto a rigenerare l’osso. Così facendo, il tessuto osseo avrà lo spessore necessario per sostenere un impianto di dimensione sufficiente a supportare un dente dalla forma corretta. Faremo quindi in modo che la tua riabilitazione avrà uno standard estetico elevato, considerato che sarà spesso esposta quando ridi e parli. Come gestire al meglio questi fattori Tutti gli aspetti che abbiamo visto finora sono alcuni dei fattori che devono essere valutati prima dell’intervento di implantologia. In MP DENTAL STUDIO studiamo questi fattori attraverso 3 esami approfonditi: studio fotografico intarorale ed extraorale, per valutare l’impatto dei denti da rimpiazzare sull’estetica del tuo sorriso; l’impronta digitale, con la quale acquisiamo un’immagine tridimensionale della tua bocca la cone beam, una radiografia ad alta precisione utile per valutare la qualità del tuo osso. In seguito, combiniamo tra loro le immagini ottenute in ogni esame e otteniamo così un modello virtuale del tuo volto e del tuo sorriso. Grazie a questo sistema, avremo a disposizione delle informazioni precise sul tuo sorriso e una visione accurata dei tessuti molli e duri. Studiando le immagini 3D, possiamo quindi decidere con cognizione di causa qual è la strada migliore per ottenere un risultato estetico ottimale per la tua riabilitazione protesica. Il grado di difficoltà dell’intervento Tutte queste analisi ci serviranno per compilare una tabella di valutazione della complessità della riabilitazione estetica, che ci permetterà di capire in modo predicibile il suo grado di difficoltà. Se il tuo intervento dovesse rivelarsi di media o elevata complessità, faremo in modo di risolvere tutti gli eventuali problemi per rendere il tuo lavoro esteticamente ottimale. In base alle tue esigenze, capiremo se prima di operare c’è bisogno di innestare del tessuto connettivo, rigenerare le basi ossee, sbiancare alcuni denti o modificare alcuni restauri estetici. O ancora, possiamo capire se prima di mettere l’impianto hai bisogno di un trattamento ortodontico o pre-protesico, magari realizzando delle ricostruzioni o applicando delle faccette dentali. Se vuoi saperne di più su come sostituire un dente mancante in una zona estetica, visita la pagina dedicata a Smart Implant® o prenota una visita in MP DENTAL STUDIO.