Toronto Bridge rotto? La soluzione è il blocco unico

Toronto Bridge rotto? La soluzione è il blocco unico

Il Toronto Bridge è una delle protesi fisse su impianti dentali più utilizzate per sostituire i denti di un’arcata edentula. I suoi punti di forza sono la stabilità – garantita dagli impianti – e la sua relativa economicità, visto che di solito richiede un numero esiguo di impianti (4 o 6). Questi manufatti hanno però uno svantaggio, specie quelli più datati: in caso di frattura sono complicati da riparare. Infatti, quando la protesi subisce dei distacchi, questa deve essere inviata a un odontotecnico, spesso costringendo il paziente a rimanere giorni senza i propri denti fissi. Per evitare questo disagio, in MP DENTAL STUDIO abbiamo deciso ormai da anni di affidarci a un nuovo processo produttivo, basato su protesi realizzate a partire da un unico blocco. In questo articolo scopriremo perché questo diverso approccio secondo noi è più efficace. Problemi del Toronto tradizionale Il Toronto Bridge tradizionale è costruito a partire da una struttura metallica fusa, sulla quale vengono poi incollati con una resina dei denti (spesso) industriali, che hanno forma e colori standard. Questa struttura è stata usata per molti anni ed è tuttora utilizzata da molti studi dentistici. Il problema è che dopo alcuni anni la resina comincia a usurarsi: a questo punto basta una spinta un po’ più forte durante la masticazione per provocare il distacco del dente dalla protesi fissa. Nulla di così grave, ma la riparazione risulta sempre difficoltosa, perché bisogna smontare la protesi dalla bocca del paziente e spedirla a un laboratorio affinché venga sistemata. Nel frattempo, il paziente è spesso costretto a indossare una protesi provvisoria (che molte volte è mobile), o a rimanere senza i denti. Toronto in un unico blocco Dopo anni di disagi – sia per il paziente che per noi – abbiamo individuato quella che riteniamo un’ottima soluzione al problema delle riparazioni difficoltose. Come? Realizzando le protesi fisse totali a partire da un unico blocco, fresato da un robot dedicato. Il blocco viene poi caratterizzato dall’odontotecnico, che colora la gengiva di rosa e i denti del colore più appropriato all’aspetto del sorriso del paziente. Le protesi fisse realizzate con questo metodo risultano così: più resistenti, perché costituite da un unico blocco i cui elementi si legano tra loro chimicamente, non in modo meccanico; biocompatibili, perché il materiale di cui sono fatte è flessibile come l’osso che accoglierà gli impianti; individualizzate: il tecnico può colorare la parte estetica di ogni singolo dente e dargli così delle caratteristiche uniche, a differenza dei denti preconfezionati dall’industria del Toronto Bridge tradizionale. Per queste ragioni, ormai da diversi anni in MP DENTAL STUDIO abbiamo deciso di realizzare le protesi Toronto solo con questo metodo perché per noi e per i nostri pazienti garantiscono maggiori: affidabilità solidità estetica Devi sostituire i denti di un’intera arcata? Prenota una visita specialistica in MP DENTAL STUDIO  e scopri le soluzioni che abbiamo pensato per te.

Come pulire le mascherine Invisalign senza fare danni

Come pulire le mascherine Invisalign

Invisalign è da anni il metodo migliore per raddrizzare i denti senza utilizzare i classici apparecchi fissi. Queste mascherine trasparenti sono ormai molto diffuse, ma ancora troppi pazienti sottovalutano l’importanza di mantenerle ben pulite e disinfettate. In questo articolo scoprirai 2 metodi efficaci per pulire i tuoi allineatori Invisalign senza danneggiarli. Perché pulire le mascherine trasparenti? Molto semplice: perché devono rimanere trasparenti. Come forse già sai, le mascherine vanno indossate almeno 22 ore al giorno per 7-14 giorni, prima di essere sostituite: in questo periodo possono macchiarsi e perdere la loro trasparenza. Due ragioni più che sufficienti per tenerle ben pulite. Ma l’estetica non è l’unico motivo: considera che la bocca è uno degli ambienti più contaminati del nostro corpo e perciò è facile che le mascherine diventino ricettacolo di batteri, responsabili anche dei cattivi odori. Quando devono essere pulite? Gli allineatori trasparenti devono essere puliti ogni volta che ti lavi i denti, ovvero dopo ogni pasto (3 volte al giorno). Ti consiglio di detergerle anche dopo aver bevuto bevande molto zuccherate o colorate – come Coca Cola, caffè e vino – perché possono macchiarle. In ogni caso, evita di consumare questo tipo di bibite quando indossi le mascherine, perché lo zucchero può infilarsi tra di esse e i denti, provocando delle carie. Come pulire Invisalign Ci sono 2 modi per lavare le mascherine trasparenti, uno “casalingo” e l’altro più professionale. Prima di tutto, però, ricorda di non utilizzare mai acqua calda: le mascherine sono fatte di termoplastica che a contatto con le alte temperature si possono deformare e quindi non calzare più bene. Metodo 1: sapone liquido Per pulire gli allineatori Invisalign puoi usare un semplice spazzolino con un po’ di sapone liquido neutro. Versa il detergente sulle mascherine e spazzola con decisione tutte le parti delle mascherine. Bada bene di non usare il dentifricio, perché può graffiare la loro superficie e opacizzarle. Metodo 2: Geldis Un’alternativa al sapone è il Geldis, un gel detergente che garantisce una pulizia profonda, efficace e veloce. Ecco come utilizzarlo: versa una piccola quantità di Geldis sulla mascherina trasparente; strofina con cura nelle aree più strette con uno spazzolino dalle setole morbide, passando da un’estremità all’altra; risciacqua sotto abbondante acqua corrente; indossa la mascherina. Disinfettare le mascherine trasparenti I metodi che abbiamo visto finora sono specifici per pulire le mascherine ed evitare che si opacizzino o cambino colore. Altra cosa, però, è igienizzarle in profondità: per farlo ti consiglio di metterle in immersione almeno una volta al giorno in una vaschetta a ultrasuoni, che di solito fornisco ai miei pazienti. Ecco i passaggi per disinfettare i tuoi allineatori in modo corretto: poni la mascherina trasparente nella vaschetta e versa un po’ d’acqua; metti una pastiglia disinfettante specifica per apparecchi ortodontici (le trovi in farmacia); accendi la vaschetta per 15 minuti; Gli ultrasuoni scioglieranno velocemente la pastiglia, la quale disinfetterà la mascherina. Una volta volta finito il ciclo di igienizzazione, che più o meno coincide con il tempo che potresti impiegare per mangiare, togli la mascherina dalla vaschetta e butta il liquido. Infine, sciacqua la mascherina con acqua corrente e riposizionala in bocca. E tu ti prendi cura delle tue mascherine Invisalign? Facci sapere se utilizzi questi o altri metodi per pulirle. Se invece non ti è chiaro qualche passaggio dei nostri metodi, commenta sotto l’articolo e risponderemo a tutte le tue domande. Prof. Jamal Makarati

Invisalign o apparecchio fisso: qual è il migliore?

È meglio Invisalign o l'apparecchio fisso?

Negli ultimi anni sempre più persone hanno deciso di affidarsi a Invisalign, un sistema per raddrizzare i denti senza mettere l’apparecchio, attraverso allineatori trasparenti quasi invisibili. Alcuni però si chiedono se questo sistema – oltre al vantaggio estetico – abbia altre caratteristiche che lo rendono migliore dell’apparecchio tradizionale. In questo articolo proveremo quindi a rispondere alla domanda: “È meglio Invisalign o l’apparecchio fisso?” Per farlo, abbiamo analizzato l’efficacia di queste due soluzioni in 6 ambiti diversi: praticità comodità estetica efficacia urgenze tempistiche Praticità Le mascherine Invisalign sono rimovibili: ciò significa che possono essere tolte per mangiare e lavarsi i denti. Per il resto, devono essere indossate tutto il giorno, per almeno 22 ore. Da un lato questo potrebbe sembrare uno svantaggio, perché continuare a togliere e mettere le mascherine per alcuni può essere noioso. In realtà è un grande vantaggio, perché ciò ti permette di lavare i denti in modo semplice e preciso. Al contrario, con l’apparecchio fisso l’igiene orale è più complicata, perché molto spesso il cibo si incastra tra gli elementi metallici e i denti. A conferma di questo, spesso i pazienti che portano l’apparecchio fisso soffrono di gengive infiammate e sanguinanti, proprio perché non riescono a mantenere ben puliti i denti. Comodità L’apparecchio fisso è scomodo. Non si tratta di un luogo comune, ma di un dato di fatto che chiunque l’abbia indossato può confermare. L’irritazione delle mucose orali è uno dei problemi più fastidiosi che questi dispositivi creano. Anche se ha spessori smussi, gli elementi che lo compongono sfregano e irritano labbra, guance e lingua. Invece, gli allineatori trasparenti non prevedono bracket (attacchi) o fili ortodontici e quindi è molto raro che irritino i tessuti della bocca. Il fastidio è minore anche quando si mastica, perché queste mascherine imprimono forze leggere e costanti ai denti, che non provocano alcun dolore o fastidio. Estetica Non è un segreto che le mascherine Invisalign siano molto più estetiche degli apparecchi fissi. Quando indossi gli allineatori trasparenti è davvero difficile che le altre persone si accorgano della loro presenza. Solo se ti guardi allo specchio da molto vicino potresti notare un lieve spessore trasparente che avvolge i tuoi denti. L’apparecchio fisso invece è più visibile e meno bello da vedere: su questo siamo tutti d’accordo. Chi ha portato questo dispositivo da bambino o da adolescente, sa quanto possa diventare motivo di scherno – o peggio – di episodi di bullismo: situazioni che possono segnare psicologicamente una persona. È anche vero che esistono apparecchi estetici, con bracket in ceramica o in resina trasparente, ma si notano comunque di più rispetto a un allineatore. Efficacia Da un punto di vista funzionale, entrambe le soluzioni sono efficaci per risolvere la maggior parte dei problemi di allineamento dei denti, come affollamenti, spazi tra i denti, morsi aperti e profondi. Tuttavia, Invisalign non è indicato per il trattamento di casi gravi, come quelli che richiedono estrazioni. Per approfondire: “Quando non si può usare Invisalign?“ Urgenze Chi porta l’apparecchio fisso sa bene che durante i pasti può capitare che si stacchi un bracket dal dispositivo. Un disagio non indifferente, perché a quel punto bisogna andare dal proprio dentista a farselo sistemare, sperando che non succeda in un giorno festivo. Questa è un’eventualità che non può mai accadere con il sistema Invisalign, visto che non prevede attacchi il cui distacco ti obblighi a correre dal dentista. E nel caso l’allineatore si rompesse? Nessun problema: basta indossare l’allineatore programmato per la settimana successiva. Insomma, con le mascherine le urgenze sono molto improbabili. Tempistiche La durata di un trattamento con allineatori e con apparecchio fisso è più o meno la stessa. Per entrambi, in media servono 12-18 mesi per ottenere il risultato preventivato, a seconda della complessità del caso. Tuttavia, nel nostro studio abbiamo notato che le terapie con Invisalign tendono a terminare prima. Questo perché sono dispositivi più efficienti dal punto di vista biomeccanico rispetto all’apparecchio. Quest’ultimo, infatti, per funzionare ha bisogno che le forze che muovono i denti vengano ri-attivate dall’ortodontista a ogni seduta (ogni 4-6 settimane). Questo perché dopo ogni attivazione, queste forze perdono subito di intensità. Gli allineatori trasparenti, invece, imprimono forze lievi ma costanti, che modificano la posizione dei denti senza mai prendersi delle pause. È questo particolare modo di funzionare che può accorciare la durata del trattamento. Conclusioni Quindi qual è il migliore tra Invisalign e l’apparecchio fisso? Di certo Invisalign è da preferire per i suoi vantaggi estetici e pratici, mentre l’apparecchio fisso a volte è la scelta obbligata per risolvere particolari tipi di malocclusione. In ogni caso, per stabilire quale dei due sistemi sia più adatto a te, è necessario il parere di un ortodontista. Pertanto, se sei interessato a raddrizzare i tuoi denti, prenota una visita in MP Dental Studio e ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Invisalign: cos’è e come funziona l’allineatore trasparente?

Invisalign: cos'è e come funziona? La guida completa

Vuoi raddrizzare i tuoi denti ma inorridisci all’idea di mettere l’apparecchio fisso? È comprensibile: il classico apparecchio metallico non è certo un dispositivo che passa inosservato. Per fortuna c’è una soluzione: con il metodo Invisalign puoi infatti allineare i tuoi denti grazie a degli allineatori trasparenti, che rispettano al 100% l’estetica del tuo sorriso. In questo articolo troverai tutto ciò che è importante sapere prima di iniziare il trattamento: come funziona, quali problemi risolve, quanto costa e molto altro ancora. Invisalign: come funziona? Invisalign è una tecnica altamente estetica che si avvale di allineatori semi-trasparenti per raddrizzare i denti storti. Queste mascherine imprimono una forza sui denti che ne modifica gradualmente la posizione, a una velocità di 0,1 mm alla volta. Ma come si svolge il trattamento? Per prima cosa, il tuo dentista prenderà l’impronta della tua bocca e farà una serie di foto al tuo viso e al tuo sorriso. Poi, simulerà il trattamento ortodontico che lui ha programmato e – se sarà soddisfatto da un punto di vista funzionale ed estetico – ti mostrerà con un video come sarà il tuo nuovo sorriso alla fine del lavoro. Se sarai contento del risultato, il tuo dentista ordinerà una serie di mascherine modellate sui tuoi denti e ti spiegherà come si mettono e tolgono. A questo punto, indossato il primo allineatore, dovrai ricordarti di: tenere le mascherine in bocca per almeno 22 ore al giorno: dovrai toglierle per mangiare e lavarti i denti; sostituire una mascherina con la successiva ogni 1-2 settimane, per consentire ai denti di spostarsi; presentarti allo studio dentistico ogni 4-6 settimane, per controllare l’andamento del trattamento. Per approfondire: “Invisalign: le 5 fasi del trattamento spiegate bene“ Vantaggi Ecco 5 motivi per cui gli allineatori trasparenti sono spesso migliori dell’apparecchio fisso: invisibili: è quasi impossibile che qualcuno si accorga che le indossi; rimovibili: il fatto che si possano togliere per lavarsi i denti consente un’igiene orale più semplice e precisa; meno fastidiose: non irritano le mucose orali, perché non prevedono elementi come bracket e fili metallici; risultato in anteprima: prima di iniziare il trattamento, puoi vedere delle immagini di come sarà il tuo nuovo sorriso; nessuna urgenza: l’apparecchio classico può avere distacchi, mentre Invisalign no. Invisalign: cosa corregge? Gli allineatori trasparenti sono efficaci nel risolvere la maggior parte dei problemi legati ai malocclusioni, ovvero: Diastemi: presenza di uno spazio tra i denti; Morso profondo: quando i denti dell’arca superiore si sovrappongono troppo con quelli inferiori; Morso aperto: quando i denti anteriori non si toccano; Affollamento dentale (denti storti): quando l’arcata non ha spazio disponibile per accogliere tutti i denti in modo adeguato. Quando non si può usare? Le mascherine trasparenti non sono la prima scelta nel trattamento di gravi malocclusioni, che spesso richiedono anche l’estrazione di elementi dentali. Per saperne di più, leggi il nostro articolo sui casi in cui Invisalign non si può usare. Attachments e ausiliari In alcuni casi, per migliorare il movimento dei denti, potrebbe essere necessario applicare sui denti degli attachment (“attacchi”), una sorta di bottoni trasparenti che migliorano l’aderenza delle mascherine. In altre situazioni, quando la malocclusione è abbastanza importante, potrebbero essere necessari altri dispositivi ausiliari, come i distalizzatori o le mini-viti ortodontiche (che comunque sono quasi invisibili). Invisalign: quando i primi risultati? Il bello delle mascherine trasparenti è che puoi vedere di settimana in settimana i progressi che l’aspetto dei tuoi denti sta compiendo. Ad ogni modo, in generale un trattamento raggiunge i risultati preventivati dopo 12-24 mesi, a seconda della complessità del caso. Fa male? Alcuni pazienti riferiscono di aver provato del fastidio per i primi 2-3 giorni dopo ogni cambiamento di mascherina. Ma non è nulla di insopportabile e in ogni caso sparisce dopo pochi giorni. Invisalign si vede? Una volta applicati, gli allineatori Invisalign sono praticamente invisibili. Solo un osservatore attento potrebbe notare che i tuoi denti sono un po’ più lucidi del normale, ma per farlo dovrebbe avvicinarsi molto al tuo viso. Incidono sul modo di parlare? Quando indossi le mascherine trasparenti potresti avere qualche difficoltà a pronunciare alcune lettere. Ma è solo un problema temporaneo: entro una settimana ti sarai già abituato e non avrai più difficoltà a parlare. Cosa mangiare e cosa bere? Con il sistema Invisalign non sarai costretto a cambiare la tua dieta: l’importante è che ti ricordi di togliere la mascherina prima di mangiare. Quando indossi la mascherina, evita di bere bevande molto calde, perché il calore può deformare la struttura del materiale di cui sono fatte le mascherine. Cerca anche di ridurre il consumo di vino rosso, te, Coca-Cola e simili, perché possono alterare il colore degli allineatori e renderli meno estetici. Cosa succede alla fine del trattamento? Alla fine del periodo di trattamento, il tuo dentista ti darà delle mascherine di ritenzione da indossare tutte le notti. È un dispositivo indispensabile per far sì che i denti mantengano la nuova posizione raggiunta. Invisalign prima e dopo Sei curioso di sapere fino a che punto può migliorare un sorriso grazie al sistema Invisalign? Ecco alcune foto dei nostri pazienti prima e dopo il trattamento (clicca sulle immagini per ingrandirle): Invisalign: costo Non si può stabilire a priori il prezzo di un trattamento ortodontico con Invisalign. Ogni paziente ha problemi estetici e malocclusioni diverse da risolvere e quindi anche il prezzo sarà differente. Per avere un’idea indicativa di quanto potresti spendere, visita la pagina dedicata all’ortodonzia invisibile e scarica il listino prezzi.

Come raddrizzare i denti da adulti

Come raddrizzare i denti da adulti

Ti sei mai chiesto se sia possibile raddrizzare i denti anche da adulti? D’altronde il problema dei denti storti non affligge solo bambini e adolescenti, ma anche uomini e donne di 30-40-50 anni. A prescindere dall’età, avere i denti disallineati può essere motivo di disagio e imbarazzo, in particolare per chi soffre di scarsa autostima. Ma non è solo una questione estetica e psicologica. I denti storti sono infatti più difficili da spazzolare: questo li rende più esposti a carie e malattie parodontali, che possono mettere a rischio la salute della bocca. Per fortuna, esistono 2 dispositivi efficaci che consentono anche agli adulti di raddrizzare i denti in tempi accettabili e con pochi disagi estetici: apparecchio ortodontico; allineatore trasparente. Apparecchio: come funziona e com’è fatto Si tratta del classico apparecchio fisso, che in tanti hanno portato da bambini e che si può indossare anche da adulti senza problemi. Il suo funzionamento è semplice ma efficace: non fa altro che imprimere pressione sui denti, in modo da modificarne la posizione. È uno strumento molto versatile, perché è in grado di muovere i denti in diverse direzioni nello stesso momento. È formato da 2 componenti: i supporti (bracket), che vengono cementati sulla superficie dei denti; l’arco ortodontico, un filo fissato sui supporti per indirizzare la forza applicata ai denti. Di solito basta 1 ora al massimo per mettere un apparecchio. Dopo averlo applicato, potresti provare un leggero fastidio, che dura al massimo 2-3 giorni e che puoi comunque ridurre con antidolorifici e antinfiammatori. La durata di un trattamento ortodontico con apparecchio fisso varia dai 6 ai 24 mesi, tempo necessario per permettere ai denti di raggiungere la posizione desiderata. Tipologie di apparecchio fisso Gli apparecchi fissi moderni sono più comodi e meno invadenti rispetto al passato. Sono più piccoli e hanno bracket più confortevoli. I fili possono essere meno visibili e sono più efficaci di quelli di una volta. Ecco i 2 tipi di apparecchio per adulti più diffusi. 1. Apparecchi estetici Gli apparecchi estetici fissi utilizzano bracket di ceramica o di resina composita trasparente, che li rende poco visibili. Ovviamente, hanno un costo superiore rispetto ai classici dispositivi in metallo, ma hanno il vantaggio di essere più gradevoli alla vista. Questo tipo di apparecchio rende l’igiene orale difficoltosa e quindi richiede una particolare attenzione da parte del paziente. Inoltre è consigliato evitare di mangiare cibi appiccicosi o troppo duri, per evitare di danneggiarlo. 2. Apparecchi linguali Negli apparecchi linguali i bracket e il filo sono metallici, ma vengono incollati sulla superficie interna dei denti. Questo fa sì che rimangano nascosti dietro i denti stessi e quindi risultino davvero poco visibili. Così come gli apparecchi estetici, anche quelli linguali rendono un po’ scomoda l’igiene orale; inoltre possono irritare la lingua e creare qualche problema nel parlare, ma solo all’inizio del trattamento. Allineatore trasparente La terza possibilità sono i cosiddetti allineatori, dispositivi in plastica trasparente realizzati a partire da un calco dei denti del paziente. Una volta indossati, avvolgono la superficie delle arcate dentali ed esercitano una pressione che fa spostare i denti nella posizione desiderata. L’allineatore va indossato tutto il giorno e si deve togliere solo per mangiare e lavarsi i denti. Se deciderai di avviare un trattamento di ortodonzia invisibile, riceverai in dotazione un set di mascherine che dovrai sostituire ogni 1-2 settimane, per consentire il movimento dei denti. Questa soluzione non ha particolari svantaggi, ma richiede un certo impegno da parte tua. Dovrai infatti ricordarti di indossare il dispositivo per almeno 22 ore al giorno e lavare bene i denti prima di metterlo. Meglio l’apparecchio o gli allineatori? A questo punto ti chiederai se per raddrizzare i denti da adulti sia meglio utilizzare il tradizionale apparecchio oppure gli allineatori. Per rispondere a questa domanda, abbiamo realizzato un articolo dedicato, in cui mettiamo a confronto entrambi i dispositivi in 6 ambiti diversi. Ti invitiamo a leggerlo per arrivare alla tua prima visita ortodontica con le idee più chiare sui vantaggi e gli svantaggi delle 2 soluzioni. A proposito: se credi di aver bisogno di rendere più armonioso il tuo sorriso, prenota una visita in MP DENTAL STUDIO e valuteremo la soluzione più adatta alla tua situazione.

Come lavarsi (davvero) i denti con lo spazzolino elettrico

Come lavare i denti con lo spazzolino elettrico

Hai sempre usato lo spazzolino manuale e non sai come lavarti i denti con lo spazzolino elettrico? Oppure hai il dubbio di esserti sempre spazzolato in modo scorretto? In questo articolo imparerai un metodo semplice per pulirti i denti in modo davvero efficace. Ma perché è così importante saper spazzolare bene i denti? Perché mantenere un’ottima igiene orale è il primo passo per prevenire carie, gengiviti e parodontiti, condizioni che alla lunga possono creare seri problemi alla salute della tua bocca. Per approfondire: Meglio lo spazzolino elettrico o quello manuale? Come pulire i denti con lo spazzolino elettrico In MP DENTAL STUDIO, per insegnare ai nostri pazienti come lavare i denti con lo spazzolino elettrico, dividiamo questa manovra in 2 semplici fasi: Fase 1: setole parallele Poni la testina dello spazzolino in modo che sia parallela alla superficie dei denti, con la punta delle setole rivolta verso le gengive. In un primo momento puoi esercitarti a tenere questa posizione con lo spazzolino spento, spostandolo in ogni punto delle arcate dentali, all’interno e all’esterno. Fase 2: inclinazione di 45 gradi Dalla posizione parallela, ruota lo spazzolino di 45 gradi e schiaccia bene le setole contro i denti e la gengiva. A questo punto dovrai far scivolare le setole lungo l’arcata dentale. Durante lo spostamento, noterai che le setole seguono l’anatomia dei denti, mentre la loro punta vibra sopra il margine della gengiva. Questo movimento è fondamentale, perché massaggia le gengive e favorisce l’afflusso di ossigeno nei vasi sanguigni, rendendo i tessuti più tonici e sani. Se ti capita di perdere il controllo, ovvero se ti scivola lo spazzolino da questa posizione, torna lo stesso punto e riparti dalla fase 1. Dopo aver lavato bene entrambe le arcate dentali, spazzola bene anche il dorso della lingua con un po’ di dentifricio. È importante raschiare la sua superficie perché la lingua è ricca di papille che trattengono con facilità la placca batterica. Quante volte lavare i denti al giorno I denti vanno infatti spazzolati tutti i giorni 3 volte al giorno, ovvero dopo i pasti. Intatti, le manovre che abbiamo visto finora sono efficaci solo se mantieni una certa regolarità e frequenza, altrimenti è tutto inutile. Per quanto tempo bisogna lavare i denti Se non hai particolari problemi alle gengive, ti bastano 2 minuti per spazzolare i denti per un tempo sufficiente. Se invece soffri di infiammazioni e sanguinamenti frequenti, ti consigliamo di spazzolarli per 5 minuti o più: questo infatti è il tempo necessario per massaggiare le gengive e renderle toniche e ossigenate. Dopo quanto tempo lavare i denti Lavare i denti subito dopo aver finito di mangiare è un errore che commettono in tanti. Da bambino ti sarà capitato di ricevere le raccomandazioni di dentisti e genitori su quanto fosse importante spazzolare i denti il prima possibile. In realtà, il momento ideale per lavarli è almeno 1 ora dopo che hai finito di mangiare. Perché aspettare così tanto? Perché durante la masticazione aumenta l’acidità all’interno della bocca: se sfreghi i denti con lo spazzolino subito dopo mangiato, rischi di rimuovere lo smalto con le setole. Ogni quanto cambiare testine spazzolino elettrico La durata delle testine dello spazzolino elettrico, come negli spazzolini manuali, è sempre variabile. Ad ogni pulizia, controlla che le setole siano ben dritte: quando cominciano ad aprirsi e a spettinarsi, vuol dire che è ora di cambiare la testina. Le testine consumate non funzionano bene come quelle nuove e quindi anche se sei convinto di lavarti bene i denti, in realtà non stai rimuovendo la placca in modo efficace. Quale spazzolino elettrico scegliere In commercio esistono spazzolini delle marche più disparate. Ma ciò che conta non è tanto il produttore, quanto la potenza del motore dello spazzolino, che deve essere elevata. Questo perché – per eseguire gli esercizi indicati in questo articolo – si esercita una forte pressione sui denti e quindi il motore deve essere potente a sufficienza da far oscillare le testine anche durante lo schiacciamento. In generale, gli spazzolini elettrici che costano dagli € 80 in su hanno motori adeguati a questo scopo. Spazzolare i denti non basta Lavare i denti con lo spazzolino elettrico è il minimo che tu possa fare per mantenere la salute della tua bocca. Tuttavia, non è sufficiente limitarsi allo spazzolamento. Per eliminare la placca anche dagli spazi tra i denti, devi passare il filo interdentale. Il nostro suggerimento è quello di usarlo tutti i giorni, almeno una volta al giorno. Ma anche il filo non basta. Ogni 6 mesi devi prenotare una visita dal tuo dentista per sottoporti a un’igiene orale professionale. Spazzolino e filo infatti sono ottimi strumenti, ma non possono fare nulla per togliere il tartaro, in particolare quello che si deposita sotto la gengiva.

Denti fissi con poco osso: è possibile metterli?

Denti fissi con poco osso: è possibile metterli?

Hai perso alcuni denti e vuoi sostituirli con nuovi denti fissi (impianti dentali), ma non puoi farlo perché il dentista ti ha detto che hai poco osso? Forse ti ha spiegato che gli impianti hanno bisogno di una certa quantità di osso per rimanere stabili a lungo nella tua bocca. Ed è vero. Ma è anche vero che esistono delle soluzioni che ti permetteranno comunque di avere i tuoi nuovi denti fissi, anche se la quantità del tuo tessuto osseo è carente. Perché l’osso è così importante Perché quando si parla di implantologia dentale la quantità d’osso è così importante? Il motivo è che per posizionare un impianto correttamente, il dentista ha bisogno di osso a sufficienza per avvitare al suo interno la nuova radice di supporto. Nei mesi successivi all’intervento, avviene il processo di osteointegrazione, durante il quale l’impianto e l’osso stringono un vero e proprio legame. La ragione principale per cui gli impianti possono durare così a lungo è proprio grazie alla qualità e la quantità dell’osso in cui è inserito. Tuttavia, anche se hai poco osso, ci sono delle scorciatoie per aggirare questa condizione e mettere comunque un impianto. Implantologia con poco osso Ecco 4 metodi che utilizziamo nel nostro studio per mettere impianti dentali anche quando manca osso: Rigenerazione ossea La rigenerazione ossea è un’intervento che consente di aggiungere un po’ d’osso nelle zone in cui è carente. Come funziona? In pratica, inseriamo uno speciale biomateriale nei punti in cui il tuo osso manca e – con il passare dei mesi – questa sostanza stimolerà la formazione di nuovo tessuto osseo. Alla fine del processo, saremo finalmente in grado di posizionare senza problemi gli impianti dentali nel nuovo osso che si è generato. Per approfondire: “Rigenerazione ossea: mettere gli impianti quando sembra impossibile“ Rialzo di seno mascellare Se hai perso dei denti nell’arcata superiore e hai poco osso, probabilmente avrai bisogno di un rialzo di seno mascellare. Cosa sono i seni mascellari? Si tratta di 2 cavità presenti nella parte superiore della mascella che servono per riscaldare e umidificare l’aria in ingresso. Inserire gli impianti in prossimità di queste cavità, significa rischiare di farli sbucare all’interno di esse, rendendoli così molto instabili. Per questo motivo, prima dell’intervento di implantologia, dobbiamo aggiungere nuovo osso alla base dei seni mascellari, per creare lo spessore necessario ad accogliere gli impianti. Per approfondire: “Rialzo di seno mascellare: cos’è e quando serve“ Espansione della cresta ossea Spesso l’osso si riassorbe in modo orizzontale e in questi casi espandere la cresta ossea è uno dei modi migliori per creare le condizioni ideali per inserire un impianto. Questo trattamento può avvenire in contemporanea con l’intervento di implantologia e si adotta soprattutto per l’arcata superiore. Distrazione osteogenetica La distrazione osteogenetica è una tecnica utilizzata in diversi campi della chirurgia. In pratica si divide l’osso in due parti e queste vengono distanziate progressivamente tramite un dispositivo. Con il passare del tempo, nello spazio che si è creato tra i due monconi si forma e deposita nuovo osso, pronto per accogliere un impianto dentale. Si tratta ormai di una tecnica usata raramente, viste le alternative meno invasive e altrettanto valide. Rischi dell’aumento d’osso Come in ogni tipo di chirurgia, aggiungere dell’osso per l’implantologia dentale prevede alcuni rischi, a prescindere dalla semplicità della procedura adottata. In genere, i rischi più diffusi sono: sanguinamento infezioni reazioni all’anestesia dolore gonfiore Il nostro team è a tua completa disposizione nel caso avessi domande su questi possibili rischi e ti spiegherà in dettaglio gli accorgimenti che devi adottare per minimizzarli. Percentuale di successo dell’aumento di osso Al di là di questi rischi, l’aumento di osso è un’operazione con alta percentuale di successo. Ovviamente, nessun intervento chirurgico è sicuro al 100%, visto che ogni paziente e ogni procedura sono diverse. In ogni caso, secondo uno studio, la rigenerazione ossea per impianti dentali ha una percentuale di successo tra il 74% e l’85% nell’arco di 3-5 anni. Perdita d’osso dopo l’intervento Dopo l’intervento di implantologia, il rischio di perdere ancora l’osso rimane. Patologie come la perimplantite possono infatti attaccare i tessuti intorno agli impianti e consumare l’osso che era stato aggiunto in precedenza. La cosa migliore che puoi fare, quindi, è mantenere un’ottima igiene orale a casa e andare regolarmente dal dentista per la pulizia dentale professionale e gli esami per monitorare il livello dell’osso. Hai bisogno di nuovi denti fissi ma ti hanno detto che non hai abbastanza osso? Telefonaci allo 045 6702400 o prenota una consulenza in MP Dental Studio e ti proporremo dei piani di trattamento personalizzati per la tua situazione.

Parodontite giovanile: cos’è e come scoprirla in tempo

Parodontite giovanile: sintomi e come individuarla in tempo

Chi ha detto che la parodontite (o piorrea) è affare solo degli adulti? Esiste infatti una forma aggressiva della patologia che colpisce anche gli adolescenti. Nella sua fase più grave la parodontite giovanile provoca una grave perdita delle gengive e dell’osso che sostiene i denti, creando problemi estetici e di salute non indifferenti. Vediamo quali sono i sintomi, le cause e le possibili cure di questa patologia. Parodontite giovanile: sintomi La parodontite spesso è preceduta dalla gengivite, ovvero un’infiammazione delle gengive che provoca gonfiore e sanguinamento. In questo caso, quindi, è facile individuarla e attuare le terapie necessarie a contrastarla. Purtroppo la parodontite giovanile non sempre dà indizi evidenti della sua presenza, tant’è che la maggior parte dei pazienti se ne accorge quando è ormai troppo tardi. Quando i denti cominciano a muoversi, la patologia è già in atto e con il tempo può portare alla perdita totale degli elementi dentali. Per questo motivo, è molto importante che anche gli adolescenti si sottopongano a esami specifici per verificare la perdita di tessuto parodontale. Parodontite giovanile: cause La causa principale della parodontite è l’ereditarietà genetica: se i genitori di un ragazzino hanno questa malattia, c’è una buona probabilità che anche il loro figlio ne possa soffrire. In ogni caso, è importante educare i propri figli a una corretta e regolare igiene orale domiciliare: una scarsa pulizia dei denti può infatti favorire la proliferazione dei batteri, che possono aggravare la malattia. Altri fattori che incidono sull’insorgenza della parodontite giovanile sono il fumo e alcune patologie come il diabete di tipo I e la sindrome di Down. Parodontite giovanile: cura La parodontite giovanile è curabile solo se individuata nella sua fase iniziale, ovvero quando è asintomatica. Superata una certa soglia di gravità, infatti, diventa cronica e a quel punto non si può fare altro che limitare lo sviluppo della malattia. Quindi, l’unico modo per curare la parodontite giovanile è individuarla in tempo, per consentire l’applicazione di terapie specifiche. Per valutare lo stato di salute dei tessuti parodontali, in MP Dental Studio eseguiamo lo status e il sondaggio, 2 esami che permettono di: diagnosticare in modo preciso la patologia tracciarne l’avanzamento negli anni. Con una diagnosi tempestiva è possibile curare la parodontite giovanile anche attraverso terapie con il laser, che permettono di eliminare i batteri responsabili dell’infiammazione e rigenerare i tessuti andati persi. Prenota una visita in MP Dental Studio per verificare lo stato di salute delle tue gengive o di quelle dei tuoi figli 045 6702400 393 5138 210

Meglio lo spazzolino elettrico o quello manuale?

Meglio lo spazzolino elettrico o quello manuale?

Lavarsi bene i denti con spazzolino e filo interdentale è la base per prendersi cura della propria salute orale. Molte persone, però, compresi alcuni nostri pazienti, si chiedono se sia più efficace lo spazzolino elettrico o quello manuale. Entrambi sono ottimi dispositivi per rimuovere la placca – il nemico numero 1 della salute dei denti e delle gengive – ma hanno delle caratteristiche un po’ diverse tra loro. In questo articolo analizzeremo pro e contro di entrambi, per decretare una volta per tutte se è meglio lo spazzolino elettrico o quello normale. Spazzolino elettrico: vantaggi Le setole dello spazzolino elettrico sono progettate per compiere diversi movimenti, come vibrare, oscillare e pulsare: tutti fattori che facilitano la rimozione profonda della placca sedimentata su denti e gengive. E proprio i movimenti delle setole determinano i maggiori vantaggi di questo dispositivo: Il più efficace nel rimuovere la placca Uno studio ha dimostrato che che lo spazzolino elettrico favorisce la diminuzione della placca e della gengivite rispetto allo spazzolino manuale. Dopo 3 mesi di utilizzo, la placca si riduce del 21% e la gengivite dell’11%. Inoltre, gli spazzolini con le testine oscillanti sembrano funzionare meglio rispetto a quelli con setole solo vibranti. Comodo per chi ha mobilità limitata Quando ti lavi i denti, lo spazzolino elettrico fa la maggior parte del lavoro per te. Per questo può essere d’aiuto per chi ha difficoltà a compiere certi movimenti, ovvero persone con problemi come: tunnel carpale artrite disabilità dello sviluppo Timer incorporato In media, le persone che usano lo spazzolino manuale si lavano i denti per circa 46 secondi, troppo poco per rimuovere gran parte della placca. Molti spazzolini elettrici hanno un timer interno che ti induce a spazzolarti per un tempo sufficiente a garantire una pulizia adeguata della bocca. Nel nostro studio dentistico consigliamo ai pazienti di lavarsi i denti per almeno 2 minuti, 5 per chi ha problemi di sanguinamento. Migliora la concentrazione Una ricerca pubblicata su “The Journal of Clinical Dentistry” ha dimostrato che le persone sono più concentrate quando utilizzano uno spazzolino elettrico. Ciò migliora l’esperienza di spazzolamento, che può quindi incrementare la qualità generale della pulizia dei denti. Gengive al sicuro Se usato nel modo giusto, lo spazzolino elettrico non danneggia le gengive, ma al contrario ne favorisce la salute generale. Il massaggio delle setole sulle gengive aumenta l’afflusso di sangue ai capillari, che portano maggior ossigeno ai tessuti paradontali. Spazzolino elettrico: svantaggi Non è un mistero che gli spazzolini elettrici siano più costosi di quelli manuali: i prezzi variano dai €15 ai €250 a spazzolino. Le testine di ricambio vengono vendute in pacchetti da 3, 4, 6 o 12 pezzi al costo di circa €9 – €25. Un altro svantaggio è che non tutti apprezzano la sensazione di vibrazione in bocca. Tuttavia, la maggior parte delle persone, dopo un breve periodo di adattamento, si abitua al nuovo strumento. Spazzolino manuale: vantaggi Gli spazzolini manuali – anche se non sono tecnologici come quelli elettrici – sono comunque un discreto strumento per pulire i denti e prevenire la gengivite. Economico Lo spazzolino manuale è molto economico: i costi oscillano tra i €1 e €3. Non consuma energia elettrica Non ha bisogno di batterie né basi di ricarica come lo spazzolino elettrico. Spazzolino manuale: svantaggi Uno studio ha confermato che le persone tendono a spazzolare in modo troppo energico con lo spazzolino manuale, una manovra che può danneggiare denti e gengive. Inoltre richiede più impegno: per pulire in modo corretto devi indirizzare con precisione le setole contro la superficie dei denti, in modo da raggiungere anche gli interstizi più difficili. Infine non ti permette di sapere se stai spazzolando per un tempo sufficiente, visto che non ha un timer incluso. Per questo motivo, ti consiglio di utilizzare un timer da cucina per cronometrare il tuo tempo di spazzolamento. Quale spazzolino scegliere? Come abbiamo visto, entrambe le soluzioni hanno i propri vantaggi e svantaggi. Tuttavia, ai nostri pazienti consigliamo sempre di preferire lo spazzolino elettrico perché – secondo la nostra esperienza – pulisce meglio di quello manuale, ma solo se ha: testine tonde, oscillanti e rotanti un motore potente. Queste due caratteristiche consentono di esercitare una pressione decisa sui denti e far sì che le setole della testina massaggino il margine gengivale. Questa manovra garantisce un miglior afflusso di ossigeno alla gengiva e ne preserva la tonicità. Prenota una visita in MP Dental Studio per conoscere lo stato di salute dei tuoi denti e delle tue gengive.

Trattamento laser per parodontite: ecco come funziona

Laser per il trattamento della piorrea

La cura laser è uno dei trattamenti più efficaci per combattere la parodontite, in particolare nelle sue fasi più acute. Il dispositivo utilizzato dai dentisti emette dei fasci di luce che alterano e rimuovono gli strati di gengiva colpiti dall’infezione. Vediamo come e perché funziona: Terapia laser per parodontite: come funziona La parodontite – detta anche piorrea – è un’infezione dei tessuti e dell’osso che sostengono i denti. Di solito colpisce gli adulti tra i 30 e i 40 anni ed è causata da scarsa igiene orale, sensibilità genetica, malattie croniche, il fumo e altre condizioni mediche. Per trattare la piorrea di solito i dentisti propongono lo scaling e la levigatura radicolare, due manovre che rimuovono del tutto il tartaro sottogengivale, cosa impossibile con la semplice igiene orale domiciliare. Durante la stessa seduta, il dentista interviene poi con un laser a diodi per eliminare completamente i batteri dal tessuto gengivale. L’energia emessa dai fasci di luce riscalda le cellule staminali all’interno delle tasche paradontali e crea così un sigillo che impedisce ai batteri di depositarsi sotto le gengive. La funzione più importante del laser è però un’altra: quella di preservare e rigenerare il parodonto, ovvero l’insieme delle strutture che sostengono il dente. In pratica, si mette il corpo nelle condizioni di auto-generare i tessuti che il paziente ha perso a causa della parodontite, stimolando la produzione di nuovo tessuto connettivo, osso e collagene. Vantaggi del laser per parodontite Ecco i 4 benefici della terapia al laser per il paziente: 1. Limita il sanguinamento I pazienti con gengivite o parodontite soffrono di gravi sanguinamenti gengivali e perdita d’osso. Il laser assicura l’eliminazione completa dei batteri e ciò aiuta a ridurre il sanguinamento e il gonfiore delle gengive. 2. È personalizzato La potenza del raggio laser può essere modulata a seconda della gravità della malattia parodontale. In questo modo il dentista ha il controllo totale della procedura e può fornire un trattamento calibrato sulle esigenze di ogni paziente. 3. Tempi di guarigione brevi Il trattamento laser causa solo piccoli traumi a denti e gengive e ciò garantisce tempi di guarigione ridotti rispetto agli interventi chirurgici. I pazienti recuperano in fretta e l’intero processo è rapidissimo. 4. Conserva le parti sane dei denti Visto che la cura laser è molto precisa, questa tecnologia può essere usata per preservare le parti sane dei denti mentre si rimuovono le carie. Per i pazienti con gravi infezioni batteriche, conservare la salute dei denti assicura risultati più duraturi. Laser parodontite: opinioni Il giudizio dei nostri pazienti sulla terapia al laser per piorrea sono molto positivi. Eccone alcuni: Durante la visita mi è stata diagnosticata la piorrea e abbiamo iniziato un terapia di scaling con laser ogni 4 mesi. All’inizio il laser mi dava un po’ di fastidio ma con il tempo non ho più sentito nulla. Mi sono sottoposta alla chirurgia parodontale per ripristinare la gengiva persa e salvare alcuni denti che altrimenti Sabina Quando mi sono recato in studio per la pulizia mi hanno diagnosticato la malattia parodontale e il Dott. Peretti mi ha proposto una terapia di tre sedute di scaling con laser in un mese. La situazione delle gengive è decisamente migliorata dopo la terza seduta e ora la mia pulizia periodica è stata riportata ad un intervallo di 4 mesi. Mattia Mi curo da MP DENTAL STUDIO dal 2007 per tenere monitorata la malattia parodontale che già dal 2011 mi era stata diagnosticata. Sto facendo controlli periodici ogni quattro mesi attraverso una terapia di scaling e laser in anestesia locale. Non ho mai provato dolore o fastidio nei giorni successivi. Katia Laser per paradontite: quanto costa In MP Dental Studio il costo di una seduta di scaling per terapie parodontali è di 150 euro. È indicata anche per quei pazienti con impianti che soffrono di perimplantite, la patologia infiammatoria che colpisce i tessuti attorno agli impianti dentali. Oltre alle terapie laser, nel nostro studio eseguiamo anche 2 esami molto precisi per diagnosticare la presenza di malattie paradontali: lo status e il sondaggio radiologico. Il costo della trattamento laser per parodontite comprende: levigatura radicolare per rimuovere il tartaro sotto gengiva disinfezione con perossido di idrogeno curettage e disinfezione con laser a diodi