L’inclusione dei canini è una particolare condizione per cui uno o più canini definitivi non riescono a spuntare dalla gengiva entro il periodo di crescita.
In altri articoli, abbiamo già affrontato le cause e gli esami necessari per accertare se tuo figlio ne soffre. Oggi invece parleremo delle soluzioni che il tuo dentista dovrebbe proporti per risolverla.
I canini inclusi devono essere gestiti in 2 modi diversi, a seconda dell’età di tuo figlio, ovvero se è in:
- dentizione mista: sta ancora ancora crescendo e non ha ancora tutti i denti permanenti;
- dentizione permanente: ha già tutti i suoi denti definitivi (tranne ovviamente il canino).
Ecco come in MP DENTAL STUDIO affrontiamo queste 2 diverse situazioni.
Paziente in fase di crescita
Se tuo figlio sta ancora crescendo (massimo 8-9 anni) siamo ancora in tempo per creare le condizioni per favorire la fuoriuscita dei canini, intercettando il problema prima che si complichi.
Sono 3 le modalità con le quali possiamo correggere il suo problema:
1. Togliere il canino da latte
Quando la corona del canino incluso si trova tra la radice dell’incisivo laterale e il premolare, la soluzione è estrarre il canino da latte.
Così facendo, gli studi ci dicono che c’è il 60-70% di probabilità che il dente scenda da solo, senza fare nient’altro.
Questo perché togliendo il dente da latte si crea una sorta di tunnel che permette al canino definitivo di uscire senza particolari resistenze.
Tuttavia, ciò è valido solo se il canino incluso non è troppo storto. Nel caso la sua inclinazione fosse troppo accentuata, togliere il dente da latte non sarebbe sufficiente per far uscire il canino spontaneamente.
2. Togliere il canino da latte e il premolare
Di solito, l’ultimo dente a scendere in ordine di tempo è il canino, preceduto dal premolare. Ciò significa che il primo si trova più in alto all’interno dell’osso, mentre il secondo più in basso.
Queste posizioni fanno sì che – se c’è poco spazio – il premolare possa impedire al canino definitivo di scendere correttamente.
Per risolvere questi casi, quindi, decidiamo di togliere entrambi questi denti da latte, creando un varco in cui il premolare uscirà molto velocemente.
In questo modo si allontanerà dal canino definitivo, lascandogli uno spazio agevolato per fuoriuscire senza problemi.
3. Allargare le basi ossee
Se il canino non esce perché non trova spazio tra l’incisivo laterale e il molare da latte, la soluzione è allargare le ossa della mascella (o della mandibola).
Attraverso un trattamento ortodontico con allineatori, possiamo quindi creare lo spazio necessario per permettere al canino di fuoriuscire indisturbato.
A volte, però, questo non è sufficiente e quindi dovremo aiutare ulteriormente il dente a uscire. Per farlo – anche qui – possiamo togliere il canino da latte e/o il molare da latte.
Di conseguenza, oltre a creare un tragitto più facile per il dente, creiamo un maggiore spazio affinché possa scendere.
Paziente in dentizione permanente
Se tuo figlio ha ormai già tutti i denti definitivi (meno il canino o i canini inclusi), dovremo trattarlo in un modo completamente diverso.
La giusta strada da percorrere dipende in gran parte dalla causa che ha portato il canino a non uscire:
Se non è uscito per mancanza di spazio
In questi casi l’approccio più corretto (e meno invasivo) è allargare le basi ossee il più possibile tramite apparecchi ortodontici – come gli allineatori – e poi togliere il canino da latte.
Una volta fatto ciò, aspettiamo 6 mesi e valutiamo come si è evoluta la situazione. Se siamo riusciti a creare uno spazio sufficiente, il canino potrà cominciare a muoversi e quindi a uscire da solo.
Se non è uscito per mancanza di spazio e perché è mal posizionato
Se invece il canino non esce perché non ha spazio e anche perché è mal posizionato verso il palato, dovremo recuperarlo con una particolare terapia ortodontica.
In questi casi risulta preziosa la cone beam, una radiografia tridimensionale che ci permette di sapere con precisione in che punto si trova il canino.
Una volta capito dov’è, eseguiamo un intervento chirurgico in cui rimuoviamo la gengiva che ricopre la corona del canino incluso e applichiamo su quest’ultima un attacco ortodontico.
Quindi mettiamo una medicazione che impedisce alla gengiva di richiudersi e aspettiamo alcuni mesi. Spesso questa manovra è sufficiente per favorire l’uscita spontanea del canino.
Se invece dopo un certo periodo notiamo che rimane fermo, possiamo cominciare a recuperarlo “tirandolo” per mezzo di un apparecchio ortodontico.
Se il canino incluso è rivolto verso l’esterno
Nel caso in cui il canino incluso fosse posizionato verso la guancia o il labbro, dobbiamo applicare un approccio diverso.
Infatti, la gengiva interna e quella esterna hanno caratteristiche opposte: quella rivolta verso il palato è molto robusta, mentre quella esterna è più delicata.
Tagliare quest’ultima, quindi, significherebbe creare un danno alla futura gengiva che contornerà il canino: infiammazioni e ritiri gengivali diventerebbero una costante per tuo figlio.
In questi casi, quindi, operiamo un recupero “a cielo chiuso“. Cosa vuol dire?
Dopo aver messo l’apparecchio su tutti gli altri denti, facciamo un intervento chirurgico per scoprire la corona del canino e su di essa agganciamo una catenella metallica.
Poi, cominciamo a tirare piano piano il canino tramite questa catenella e in questo modo – dopo alcuni mesi – il dente uscirà dalla gengiva senza danneggiarla.
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2 risposte
Salve,
A mia figlia gli è stato detto che devono togliere i 4 premolari (estrazioni seriate)permanenti per fare lo spazio per i canini che usciranno
Lei ha 9 anni
Mi hanno detto che ha un affollamento causato da denti troppo grandi
Cosa mi può dire in merito?
Gentile Alfonso, le estrazioni seriate sono un protocollo molto affidabile, che permette la risoluzione di quelle malocclusioni in cui abbiamo un grave affollamento, ossia quando i denti sono molto più grandi dello spazio che il paziente ha in bocca e dello spazio che potrebbe avere anche espandendo le arcate con un trattamento intercettivo. Tradotto: quando noi abbiamo una carenza di spazio e la intercettiamo, facciamo un intervento intercettivo che migliora la situazione delle basi ossee. Se il palato è stretto si allarga, se le arcate sono corte si allungano. Però queste tecniche espansive hanno dei limiti. Quindi se non sono sufficienti per farci stare tutti i denti, di sicuro si dovrà parlare di trattamenti estrattivi. Quindi, invece di farli dopo che i denti saranno completamente erotti e dover risolvere l’affollamento, spesso si tolgono i denti strategicamente importanti per la risoluzione dell’affollamento. In questo modo, si fa sì che i denti erompano i più allineati possibile e poi, a fine permuta, il paziente abbia bisogno di un intervento minimamente impegnativo per rifinire l’occlusione. In definitiva, le estrazioni seriate sono una tecnica assolutamente affidabile, utilizzata da più di 30 anni, che risolve efficacemente questo tipo di malocclusione.