Hai un dente malato nella parte anteriore della bocca e hai bisogno di rimpiazzarlo?
Il modo migliore per farlo è tramite un impianto dentale, una piccola radice artificiale che offre la stessa funzionalità di un dente naturale.
Oggi questo intervento è piuttosto semplice, ma alcuni dentisti lo sottovalutano, dimenticandosi di valutare tutti i fattori che possono determinare la buona riuscita dell’operazione.
Uno dei parametri più importanti da studiare prima di inserire un impianto in una zona estetica è la quantità e la qualità di osso disponibile.
È fondamentale che il medico a cui ti affiderai esegua questa valutazione ancora prima di estrarre il tuo dente malato. Perché?
Perché valutare l’osso prima dell’estrazione
Nel nostro studio dentistico analizziamo sempre l’osso che accoglierà l’impianto prima di togliere il dente da rimpiazzare.
Questo perché così possiamo comprendere se c’è osso a sufficienza per inserire l’impianto subito dopo aver estratto il dente malato.
Al contrario, se non ce n’è abbastanza, l’analisi preventiva ci permette di programmare un intervento per preservare l’alveolo.
Vediamo in dettaglio come ci comportiamo in questi 2 diversi casi:
1. Impianto dentale quando manca osso
Se la nostra valutazione ci suggerisce che l’osso non è in grado di sostenere il futuro impianto, possiamo decidere di avviare un intervento di preservazione dell’alveolo. Di cosa si tratta?
Tolto il dente, puliamo e decontaminiamo la zona dell’estrazione e – nel punto che accoglieva il dente – innestiamo dell’osso sintetico.
Fatto questo, ti forniamo una protesi provvisoria, in attesa che il biomateriale innestato si integri nel tuo osso naturale.
Al termine del processo di rigenerazione, l’osso sarà diventato più denso e voluminoso di prima, consentendoci così di inserire l’impianto dentale senza problemi.
Per approfondire: Impianti dentali quando manca osso: è possibile metterli?
2. Impianto dentale quando c’è osso sufficiente
Se la valutazione preventiva ci mostra che hai osso a sufficienza, allora saremo in grado di inserire l’impianto appena dopo aver estratto il tuo dente guasto.
A volte, però, anche se l’osso è in quantità tale da permettere all’impianto di integrarsi, potrebbe essere insufficiente per garantire un’ottima resa estetica.
Devi sapere che nella zona anteriore della bocca ogni piccolo difetto diventa molto evidente: quindi, se non hai osso in abbondanza, i tuoi interlocutori potrebbero notarlo.
Anche in questi casi l’analisi pre-estrazione si rivela efficace. Grazie ad essa, infatti, possiamo sapere che – per ottenere un’estetica soddisfacente – dovremo innestare un po’ d’osso sintetico.
Questo garantirà alle tue gengive di mantenere lo stesso spessore che avevano prima dell’estrazione, donando a esse un aspetto armonioso e sano anche dopo l’intervento.
Inserire un impianto dopo tanto tempo dall’estrazione
In MP Dental Studio ci capita di accogliere pazienti che hanno perso i propri denti in zona estetica da diversi anni, ma che non hanno provveduto a sostituirli subito con degli impianti.
Questi casi sono più complessi del normale, perché nella parte anteriore della dentatura l’osso si assottiglia molto velocemente nel corso del tempo.
Per questo motivo, la situazione di questi pazienti va studiata ancora più accuratamente, per valutare:
- la presenza o meno di osso sufficiente per eseguire l’intervento;
- l’entità del difetto osseo;
- la necessità di rigenerazioni ossee o innesti gengivali.
Come eseguire un’analisi dettagliata pre-implantologia
Finora abbiamo cercato di capire perché è importante valutare la quantità e la qualità dell’osso presente prima di estrarre i denti malati.
Ora ci concentreremo sulle migliori modalità con cui condurre quest’analisi. Quali sono gli strumenti che ci permettono di stabilire con precisione come dovremo comportarci dopo l’estrazione?
Nel nostro centro dentistico utilizziamo tecnologie come lo studio fotografico digitale, le radiografie 3D e l’impronta digitale, con le quali possiamo visualizzare il difetto osseo in 3 dimensioni e ordinare così un innesto su misura (quando necessario).
Un tempo questo processo era più artigianale e invasivo, perché prevedeva una serie di incisioni necessarie per comprendere l’entità del problema.
Oggi, invece, con il digitale possiamo preparare degli innesti ossei personalizzati e sapere a priori se c’è anche bisogno di ricoprire la zona con innesti gengivali o altro per garantire un’ottima resa estetica.
3 vantaggi dell’implantologia digitale
Di per sé le tecnologie digitali non riducono la complessità degli interventi, ma li rende molto più personalizzati rispetto a una volta.
In generale, possiamo individuare 3 vantaggi che queste moderne tecnologie possono offrirti:
- riducono i traumi e quindi l’invasività degli interventi, perché le incisioni vengono fatte solo nelle zone in cui c’è reale necessità;
- riducono i tempi alla poltrona, perché se devi fare meno interventi, di conseguenza passerai meno tempo in sala operatoria;
- attraverso modelli digitali e concreti (analogici), ti permettono di capire con precisione quale sarà il risultato estetico e funzionale del lavoro implanto-protesico.